Serve un impegno straordinario sull’ambiente | Duilio Cangiari (Verdi)

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Negli ultimi mesi sono successe molte cose importanti e di grande interesse a partire dalle elezioni europee e amministrative in molte città italiane.
Se la proposta politica imperniata sull’alleanza di centro- sinistra ed ecologista ha tenuto a Reggio Emilia e a Modena, in altre città della regione le cose sono andate diversamente. Qualcuno ha tirato un sospiro di sollievo cullandosi nell’illusione che tutto si sistemi secondo il vecchio detto “scampa un giorno, scampa un anno”. In realtà ci viene restituito un quadro politico frammentato e in forte movimento i cui esiti alle prossime elezioni regionali non sono certamente facili da prevedere.

Nel frattempo, il Sindaco di Milano Sala ci informa che (espresso 30/06/2019) “il PD è chiuso nel suo recinto, serve un nuovo partito. Non moderato e centrista ma ambientalista e sociale”. Condividiamo la critica politica ma dissentiamo sulla proposta, non sentiamo il bisogno di un altro partitino. Anche perché un partito ambientalista già c’è, i Verdi, anche se in tanti fingono di non vederlo.

Anche Zingaretti lancia segnali interessanti (sempre Espresso 30/06/2019 pag. 19/ 20 “una rivoluzione green per l’Italia) quando dice che “Oggi l’Italia spende 18 (sono in realtà 19, ndr) miliardi di euro per sussidi dannosi all’ambiente. Vanno ridotti prevedendo adeguate compensazioni per le categorie sociali più vulnerabili”. Ottimo. Chi scrive lo sostiene da tempo anche con interventi pubblici.

Vi è poi Enrico Letta che nel suo recente libro “Ho imparato” nel capitolo “Verdi per sempre” sostiene “ Lo “Stato esploratore” non si limita a correggere il mercato, ma si fa carico a intraprendere azioni che incoraggino il settore privato e regole che lo incanalino per garantire equità nel percorso […] lotta al cambiamento climatico e opportunità economiche non sono per nulla in contraddizione […]. Lo Stato può reinventare il suo ruolo e diventare il catalizzatore fondamentale dei processi necessari per la transizione sostenibile […]. E’ una questione di allocazione del capitale, cioè di direzione degli investimenti “

Senza voler entrare nel merito dei positivi dati macroeconomici citati dal Ministro Di Maio in questi giorni, di cui ci si rallegra, facciamo notare che non vi corrisponde però un deciso calo delle emissioni climalteranti.
Sono tutti segnali importanti che necessitano di una messa a “sistema”. Occorre quindi presentarsi “ricchi” di strategia, argomenti e strumenti perché solo chi ha strumenti politici, finanziari, occupazionali e di prospettiva, in accordo con i tempi, può fare valere queste capacità sul piano programmatico ed anche sul piano comunicativo, in tutto il Paese e in tutti gli strati sociali. Ciò anche ai fini elettorali in una regione di primaria importanza come l’Emilia-Romagna, in cui occorre battere sul campo la pur efficace “retorica di piazza” dell’avversario.

A questo proposito ci aiuta un riferimento antico ma di grande attualità. Ci si riferisce alla proposta di Gramsci negli anni 30 relativa ad una Costituente di Sviluppo ispirata allora al New Deal di Roosevelt (Giuseppe vacca -Vita e pensieri di Antonio Gramsci).

In questo quadro l’Emilia-Romagna assume una importanza prioritaria, che va al di là dell’ordinario ruolo di una grande regione produttiva del nord. Occorre metterne in evidenza il ruolo specifico di collegamento operativo tra la strategia nazionale da una parte e la sua interpretazione regionale, strettamente collegata con il ruolo dei comuni e con il territorio su temi specifici quali: il rilancio del settore edilizio attraverso un grande piano di efficientamento energetico degli edifici, il sostegno ad una agricoltura di qualità che investe in innovazione tecnologica, un grande piano di gestione del territorio e di adattamento ai cambiamenti climatici, il sostegno alle energie veramente rinnovabili, un grande piano di risanamento dall’amianto ecc….
Per questo la proposta di una Costituente per un Green New Deal può diventare di interesse politico/operativo in connessione tra le necessarie politiche attive sul clima e l’economia con relativa creazione di lavoro e aumento del pil.
Le condizioni ci sono, si tratta di trovare la volontà politica.

Duilio Cangiari, Co portavoce provinciale dei Verdi di Reggio Emila