Venturi: “In ER sistema sanitario tiene”

Sergio Venturi CS ER

Nella diretta Facebook di venerdì 6 marzo, il commissario ad acta della Regione Emilia-Romagna per l’emergenza Coronavirus Sergio Venturi ha voluto rassicurare i cittadini sulla situazione spiegando che “in Emilia-Romagna abbiamo posti letto e professionalità in grado di garantire a tutti le cure più idonee. Posso garantirlo dopo aver parlato con tutti i direttori generali delle Aziende sanitarie e di quelle ospedaliere”, ha detto l’ex assessore regionale alla salute.

I numeri, ha raccontato al termine della riunione dell’unità di crisi regionale, “sono paragonabili in gran parte a quelli di giovedì, con un incremento di circa il 25% dei positivi al Covid-19, un trend in linea con quello degli scorsi giorni. Si tratta di 172 casi in più distribuiti in maniera diversificata a seconda delle province. Di questi 366 sono in cura nel proprio domicilio e 397 nei reparti normali degli ospedali, prevalentemente in quelli per le malattie infettive”.

Sono 52 i pazienti in terapia intensiva, “ma abbiamo predisposto già nuovi posti e altri ne stiamo attrezzando dove collocare anche quelli più gravi. È un incremento significativo ed è doveroso ringraziare tutte le persone che lavorano in quei reparti e che si occupano di accudire le persone con polmonite interstiziale che hanno bisogno di cure particolari”.

Ci sono però anche due notizie positive, ha sottolineato Venturi: la prima riguarda i 17 pazienti guariti, 7 in più rispetto al giorno prima. “Ricordo che l’esordio del contagio in Emilia-Romagna risale a circa due settimane fa e quindi ci attendiamo che nei prossimi giorni il numero delle persone che torneranno negative al virus aumenterà gradualmente e significativamente”, ha detto il commissario. La seconda buona notizia riguarda il caso della mamma piacentina risultata positiva al Coronavirus, che ha partorito una bimba risultata invece negativa: anche la mamma, dopo il decorso, è tornata negativa.

“Dobbiamo poi ricordare – ha aggiunto Venturi – che questa malattia ha un tasso di letalità rispetto a chi si infetta che è molto diversa rispetto all’età ed è quindi fondamentale ritornare a chiedere alle persone anziane di soprassedere per alcune settimane a occasioni di socialità. Il caso di Bologna è infatti emblematico: dei 22 nuovi casi in più, 16 riguardano persone che si sono contagiate frequentando una bocciofila del circondario imolese. È una situazione che non possiamo permetterci. I posti di terapia intensiva sono ora il nostro bene più prezioso e dobbiamo preservarli, non metterli a rischio per una partita di bocce”.

Proprio per questo, ha proseguito Venturi, “stiamo valutando, insieme al governo, provvedimenti più restrittivi anche per piscine, palestre, luoghi e centri dove si concentrano ancora molte, troppe persone. È necessario mettere in atto tutte le misure possibili per contenere il contagio al massimo”.

Il commissario ha poi ricordato il caso del Sant’Orsola di Bologna, dove un intero reparto è stato chiuso perché un degente ha mostrato sintomi ed è risultato positivo al Coronavirus mentre era in convalescenza dopo un intervento chirurgico: “Dobbiamo fare i conti anche con questo, con la possibilità che un caso possa sfuggire alla prima indagine perché senza sintomi evidenti”.

“Stiamo riprogrammando l’attività degli ospedali – ha concluso Venturi – con la possibilità di creare degli ospedali Covid-19 da utilizzare fino a quando ci sarà l’emergenza. Stiamo potenziando ovunque la nostra capacità di risposta dove abbiamo spazi a disposizione e dove abbiamo meno capacità ricettiva stiamo facendo accordi con il privato accreditato. Stiamo assumendo medici e infermieri. Proporremo al governo alcuni accorgimenti, per esempio per assumere medici usciti con Quota100 e che, quindi, non possono percepire una retribuzione superiore ai 5mila euro all’anno. Oltre agli specializzandi e agli infermieri, anticipando di tre mesi la possibilità di laurearsi. Il nostro è comunque un sistema robusto, con professionisti qualificati e capaci”.