di Mario Guidetti – Caro direttore,
se una città è curata lo si vede percorrendola e osservandola. Reggio lascia molto, molto a desiderare. Documentiamo tale affermazione con foto.
a) Forse seguaci di Kandisky od appassionati di pop art, arrugginiti, sgangherati ed atavicamente non utilizzati, fanno bella mostra di sé cartelloni destinati alla pubblicità stradale.
b) Altrettanta cura è dimostrata dagli attacchini (?): quando vengono posti nuovi manifesti e rimossi quelli precedenti, la carta viene lasciata per terra.
c) Lungo Crostolo: la protezione in legno della pista ciclopedonale dell’alveo del torrente abbisogna di manutenzione? Noi diciamo di sì; le foto lo dimostrano d) A tutto questo, aggiungasi cartelli stradali sbilenchi, pali dell’illuminazione spenti o rotti…
e) Per concludere, non possiamo sottacere le violenze al verde pubblico.
Quando vi erano le circoscrizioni, introdotte nel 1976 e (s.e.&.o.) soppresse nel 2010 (la legge n. 42/2010 ha soppresso le circoscrizioni nei comuni con meno di 250 mila – IV Governo Berlusconi) vi era maggior cura della città.
Cosa proponiamo (se hanno voglia di ascoltarci): un nuovo piano dei cartelli per l’affissione stradale, rimozione di quelli obsoleti o che non producono entrate (tassa affissione), obbligo per gli attacchini, se rimuovono manifesti, di raccolta, monitoraggio, con ripristino, dell’illuminazione pubblica, manutenzione del bene comune, diamo potere vincolante ai pareri della Consulta del verde.
Sempre speranzosi.
Mario Guidetti – portavoce tavolo Hemingway
Ultimi commenti
No ti sbagli, quelli arrivarono durante il COVID a Bergamo, con Conte e il PD...
No è solo x certi ignoranti che si credono divertenti
Invece di preoccuparvi di cose inutili, dovevate avere rispetto per 60mila persone senza mezzi pubblici, taxi, ncc e uber che han dovuto camminare per km