Il Babbo Natale di Iren da Reggio Emilia al lago di Como

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E’ partito da Reggio Emilia il Babbo Natale di Iren che prevede di arrivare a Lierna, un piccolo comune sulla sponda lecchese del Lago di Como, la notte del 24 dicembre dopo oltre 200 km di strada.

Una storia che ha inizio il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia, presso l’impianto di depurazione di Mancasale, quando Luca Santoprete, responsabile dello stesso, trova due palloncini con annesse letterine a Babbo Natale cogliendone fin da subito la straordinarietà dell’evento.

Quando le apre la sorpresa è palpabile: i palloncini hanno volato per 5 giorni per oltre 200 km prima di atterrare a Reggio Emilia. Hanno infatti preso il volo da due piccoli comuni sulla sponda lecchese del Lago di Como: Lierna e Abbadia Lariana. La curiosità di conoscere i mittenti, unita alla volontà di mantenere vivo il sogno di Babbo Natale, scatena nel Gruppo Iren una corsa alla ricerca dei bambini. Ricerca non facile perché nelle letterine non è indicato il cognome e uno dei due bambini indica come indirizzo di consegna dei regali il camino di casa…

Molta determinazione, un po’ di fortuna, diverse telefonate – prima all’Istituto Comprensivo di Lierna e poi alla Scuola Materna del comune – portano al risultato sperato: il primo bambino, 5 anni da compiere a gennaio, viene individuato, grazie alla cortesia e alla disponibilità delle maestre contattate. E così, il Babbo Natale di Iren contatta i genitori, avvia in fretta e furia la preparazione di una spada di Star Wars, e si mette in viaggio per Lierna. In Iren però non si danno per vinti. All’appello manca ancora infatti il bambino di Abbadia Lariana. C’è tempo fino al 24 notte e, tutt’al più, alla Befana.

“Abbiamo deciso di raccontare in tono scherzoso questa storia natalizia perché, nel suo piccolo, è una fedele cartina al tornasole dei profondi valori e della passione che ogni giorno unisce i colleghi di Iren. Dal responsabile dell’impianto che per primo ha trovato i palloncini, fino ai colleghi che si sono attivati con decine di telefonate per rintracciare i bambini e spedire i regali di Natale. Il tutto per mantenere vivo il sogno del Natale e dimostrare, anche con questi piccoli gesti, la vicinanza alle persone e alle loro esigenze, in questo caso quelle di un bambino di 4 anni”, ha affermato il Direttore della Comunicazione del Gruppo Iren, Roberto Veronesi.