230 accessi nei primi 6 giorni di attività, l’80% dei quali (183) gestiti direttamente nella struttura, e solo il 17% (39) indirizzati al Pronto soccorso. Otto persone, invece, hanno scelto di allontanarsi prima di ricevere le cure.
Sono i numeri dell’attività del CAU di Budrio, il primo Centro di assistenza urgenza in provincia di Bologna, inaugurato lo scorso 1^ novembre.
“I primi dati che arrivano da Budrio, relativi al periodo 1-6 novembre, sono confortanti e ci dicono che la gestione diretta dei casi a bassa complessità nel CAU bolognese è partita bene- commenta l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Solo il 17% dei pazienti è stato indirizzato al Pronto soccorso, per gli altri le cure prestate dal Centro Assistenza Urgenza sono state esaustive. L’obiettivo è proprio questo: lasciare in carico ai PS la gestione delle vere emergenze, e velocizzare attraverso i CAU la presa in carico dei pazienti con patologie a bassa criticità”.
“Oggi- aggiunge Donini- è stato inaugurato il CAU di Vergato, entro la fine dell’anno ne saranno attivi circa trenta in tutta la regione. Continueremo a monitorare nel tempo accessi e prestazioni, per poter avere un riscontro anche numerico sulla riforma dell’emergenza urgenza che abbiamo convintamente introdotto proprio per migliorare ulteriormente i servizi di cura e assistenza ai cittadini, tanto nell’appropriatezza quanto nei tempi della presa in carico”.
I dati del periodo compreso tra il 1^ e il 6 novembre
Il CAU di Budrio nel periodo del monitoraggio ha accolto 230 persone. Di queste, 39, pari al 17%, sono state trasferite al Pronto soccorso per la presa in carico; nell’80% dei casi (183 persone) i pazienti, dopo le cure prestate, sono stati invitati a proseguire il percorso con il proprio medico curante. Il restante 3%, pari a otto persone, ha preferito allontanarsi prima di ricevere le cure.
Quasi tutte le persone si sono recate al CAU spontaneamente (il 97%), solo due sono state indirizzate qui dalla guardia medica, mentre altre cinque sono arrivate su consiglio di medici di medicina generale o pediatri e una su consiglio di uno specialista.
Il 54% degli accessi ha coinvolto persone comprese nella fascia di età 18-64 anni, il 19% quella 65-74 anni, il 20% con 75 anni o più. Il restante 7% degli accessi ha coinvolto minori.
Riguardo l’ora di arrivo dei pazienti, la maggior parte degli accessi sono avvenuti di giorno (il 50% tra le 8 e le 14, il 36% tra le 14 e le 18). L’8% si è recato al CAU in serata tra le 20 e le 24, appena il 6% infine ha avuto la necessità del servizio tra la mezzanotte e le 8 del mattino.
Infine, guardando agli accessi prima e dopo la conversione del Pronto soccorso di Budrio in CAU, se mediamente al PS quotidianamente accedevano 41 persone, nei primi 6 giorni di attività del CAU sono stati circa 38 gli accessi giornalieri.
Ultimi commenti
Condivido l'intervento di Tarquinio e quello di Ipocrisy: troppe parole al vento mai seguite da fatti, come sempre
Forse è stato lo stesso scooter a liberarsi e scappare da Delrio, in aperto contrasto con la linea politica del partito.
Solo grande amarezza.... dopo aver letto questa notizia. Confido che si possa trovare presto una adeguata sede all'associazione Alpini, anche senza scomodare troppo i ragazzi di Aq16