Massari: ecco la mia agenda per Reggio

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Da direttore alle Malattie infettive del Santa Maria Nuova a candidato sindaco del Comune di Reggio Emilia, non è un marziano?
Se essere “marziano” significa aver svolto una professione per tanti anni, senza alcun incarico politico, ed aver poi accettato la proposta di essere candidato civico per una coalizione di centrosinistra ampia, plurale, inclusiva… sì sono un marziano. Un marziano reggiano, però.

Lei è candidato del Pd o di una coalizione di cui fa parte anche quel partito, se sì quale?
Sono candidato civico di una coalizione di cui fa parte anche il Pd, che avrà un ruolo cardine naturalmente. Non ho tessere di partito e non ho intenzione di farle.

Lei ha detto che sono tre i punti cardine del suo programma: welfare, sicurezza, viabilità. Ce li può spiegare in breve?
Si tratta di richieste della città, sotto gli occhi di tutti. Sono il cardine di un progetto politico più ampio sul quale entreremo nel dettaglio una volta affrontata un’attenta analisi di ogni tema. Il programma non sarà mio ma di una grande fetta della città che vorrà accettare la sfida di scriverlo insieme.

Da quando si è insediata la seconda giunta Vecchi a oggi la città è cambiata e come?
È una città che negli ultimi anni è cambiata, cresciuta sia in termini di servizi e opportunità. La crescita porta con sé anche criticità, soprattutto di carattere sociale, di sicurezza, di convivenza. I problemi ci sono e vanno affrontati.

Come spiega il progressivo degrado della convivenza e sicurezza che sembra abbia investito la città soprattutto nella zona della stazione storica, ma non solo? Che cosa si sente di dire ai cittadini che vivono nelle zone difficili della città?
Anzitutto li ascolterò, senza ricette precostituite e senza approcci ideologici. La sicurezza è un bene comune e va garantita, senza nessuna preclusione, la paura va ascoltata. Occorre intervenire su più fronti, da quello delle forze dell’ordine, a cui vanno garantiti mezzi e personale adeguati per dare risposte rapide ed efficaci. Penso anche all’importante ruolo della polizia municipale, ad interventi in ambito socio-sanitario e a interventi sul degrado urbano

Ha riflettuto sul come poter cambiare passo?
Ho tante idee, naturalmente. Porteremo sicuramente elementi di innovazione, con la consapevolezza che la base su cui lavoreremo è data da una città diventata più complessa, con elementi di dinamismo e ricchezza che convivono con aree di povertà ed emarginazione e con l’acuirsi di solitudine e insicurezza. Ma prima di parlare di progetti o cambi di passo vogliamo partire dall’ascolto. Il passo che deve cambiare è un passo che dobbiamo fare tutti insieme.

La desertificazione del nostro centro storico è certamente anche il frutto delle dinamiche economiche globali ecc., ma le scelte o le non scelte della pubblica amministrazione possono avere, credo, una loro influenza, lei che cosa ne pensa?
So che mi ripeto ma veramente voglio partire dall’ascolto. Siamo consapevoli di quanto la desertificazione dei centri storici sia un fenomeno almeno nazionale, non certo solo reggiano. Al tempo stesso però credo che esista la possibilità di riportare elementi di attrazione e servizi all’interno dell’esagono e di creare spazi per i giovani e per gli studenti universitari. È anche da un trend di esternalizzazione dei servizi che nasce questa “desertificazione”.

Come riportare in città le attività commerciali che non sia solo la ristorazione? Che cosa pensa del nuovo Mercato coperto?
Ribadisco quanto detto prima. Occorre analizzare il contesto abitativo e commerciale, occorre ragionare di funzioni e servizi. Non ho una ricetta preconfezionata, quello che posso già dire è che il recupero della dimensione sociale, culturale e commerciale del centro storico sarà una priorità del mio mandato.

Quali sono secondo lei i problemi più urgenti da affrontare per le nostre periferie?
A me non piace parlare di periferie, dà il senso della distanza. Quartieri e frazioni di Reggio sono il luogo in cui molti reggiani vivono la loro quotidianità. La distanza fisica dal Municipio non può e non deve mai tradursi in distanza di pensiero.
Cercheremo di essere vicini a tutte e tutti. A prescindere dalla zona della città che vivono, valorizzeremo l’esperienza delle consulte di quartiere, cercando di recuperare la grande partecipazione che connotava quella delle circoscrizioni. Il tema più urgente è la cura e la manutenzione di tutta la città e vorrei lanciare un grande patto in questo senso tra amministrazione comunale, cittadine e cittadini responsabili.

Reggio Emilia è caratterizzata culturalmente? Ci sono diverse istituzioni culturali della città ma sembrano andare un po’ per loro conto…
La città di Reggio è storicamente connotata da un grande dinamismo culturale ed è un dato di partenza che dobbiamo considerare. Abbiamo istituzioni culturali che sono eccellenze di livello nazionale ed internazionale ed una cultura di base diffusa che produce tanti eventi di buon livello che devono essere valorizzati e messi in rete perché siano conosciuti e frequentati. La politica culturale deve permeare l’attività quotidiana della amministrazione, deve rappresentare una visione della città dei prossimi anni.

Come convincere i reggiani a usare i mezzi pubblici? Una tema legato anche alla viabilità.
L’obiettivo, anche in questo caso servendosi di professionalità specifiche, è quello di rendere l’utilizzo del mezzo pubblico più conveniente e vantaggioso dell’utilizzo di un mezzo privato. Per questo occorre intensificare orari e rendere più capillari le tratte del trasporto pubblico sia su ferro sia su gomma. Occorre anche fare sforzi di fantasia, cercare ad esempio di andare incontro alle richieste dei giovani che non hanno a disposizione mezzi pubblici dopo le 21.
Inoltre occorre avere grande rispetto per chi lavora nel trasporto pubblico, il miglioramento del servizio passa anche dall’ottenere migliori condizioni di lavoro per loro.




Ci sono 4 commenti

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  1. Fausto Poli

    Alla luce di quanto letto su appalti pilotati etc. etc. non vedo come si possa dare fiducia ai vari amministratori del comune di Reggio Emilia. Notare che e’ un continuo prodigare da parte del comune reggiano di aver fatto questo e quello…..certamente lo avrei fatto pure io con quel meccanismo. Allora e’ inutile perdere mezza giornata per andare a votare!!!!!! Il rispetto prima di tutto. Non vedo questo rispetto. Boooo, ma andate a fare di meglio.Mancanza totale di rispetto verso gli elettori.

  2. Rinaldo

    A parte le eventuali capacità amministrative del bravissimo dottore, che senz’altro ci saranno, il fatto è che il PD potrebbe candidare chiunque, anche un CAVALLO, oppure Sandròun, Ziloch e il “poppolo” (da “avanti o pop-polo…”) piddino e gli amici del “campo largo” correrebbero ugualmente in massa a votarli.
    L’importante è la fedeltà alla bandiera e il mantenimento del POTERE e delle sue infinite ramificazioni, ampiamente diffuse e infiltratesi ovunque, in tutti gli stati sociali, durante 80 anni di potere assoluto.
    Il discorso è sempre quello, l’interesse, il portafoglio… si vota con quello (amara ma realistica considerazione).
    Avanti così per almeno altri 15 anni… dai c’andòm !

  3. Cittadino

    Durante la lettura faticavo ad attribuire veridicità alle risposte. Purtroppo è confermata, la sintesi è chiara: candidato sprovvisto di idee, le farà ascoltando gli altri. “Impreparazione” alla competizione elettorale piuttosto al governo della città. Certo, nulla è detto, ma votandolo che idee si supportano? Qualcuno lo sa?


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