Reggio. Rcf Arena, il Tar ha dato ragione ai promotori del progetto

arena-campovolo-3

È stata pubblicata il 30 marzo la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale, sezione di Parma, sul Ricorso che era stato presentato nel 2018 dall’Associazione Rurali Reggiani contro il Comune di Reggio Emilia, l’Enac – Ente Nazionale per L’Aviazione Civile, e nei confronti delle società Aeroporto di Reggio Emilia Spa e C.Volo Spa, in merito all’intervento per la realizzazione della nuova RCF Arena, ormai a buon punto tanto che è prevista l’inaugurazione il prossimo 12 settembre con il grande concerto di Ligabue.

L’Associazione Rurali Reggiani aveva intrapreso il ricorso sulla base di una presunta variazione di destinazione d’uso di alcuni terreni attigui alla prevista Arena, e di incompatibilità della stessa con il vicino aeroporto.

Nella sentenza si leggono, tra gli altri, i seguenti passaggi: “Deve ribadirsi che le aree private limitrofe non sono interessate da alcun cambio di destinazione né da alcun vincolo espropriativo.

L’opera contestata insiste interamente in area demaniale, non destinata all’esercizio di alcuna attività agricola, e non prevede, contrariamente a quanto sostenuto in ricorso, la sottrazione di “significative superfici di prati stabili durante l’intera stagione del foraggio che sta alla base de Parmigiano Reggiano”.

Il lamentato utilizzo di prati coltivati a foraggio quali parcheggi, è previsto unicamente come eventualità in concomitanza di eventi di eccezionale rilievo e rimessa, come i ricorrenti riconoscono in ricorso, alla conclusione di futuri accordi con le parti private, con la conseguenza che non è ipotizzabile alcun danno alla “produzione di erba e prati compromessi dai parcheggi di auto a causa del calpestio” quale immediato effetto dell’approvazione dei provvedimenti impugnati.

Allo stesso modo non sono supportate da alcun principio di prova le considerazioni esposte per le quali gli eventi di futura programmazione presso l’Arena (previsti in un esiguo numero per anno) determinerebbero un “sovraccarico di auto in transito” nella rete viaria locale impendendo il passaggio dei mezzi agricoli; “impedimenti vari al trasporto del latte dagli allevamenti ai caseifici”; una riduzione della “lattazione delle bovine bombardate in una vasta zona dalle onde sonore”; impatti negativi in “materia ambientale oltre che sulla popolazione, anche della coltivazione e degli allevamenti, nello specifico della filiera agro-alimentare del Parmigiano Reggiano”; “pericoli e danni non solo per la salute dei consumatori ma anche a fortiori per i terreni agricoli del comprensorio Parmigiano Reggiano crearti dallo smaltimento degli efflussi dai servizi igienici progettati” stante la previsione di convogliarli nel Torrente Rodano le cui acque sono utilizzate per irrigare i campi. Per quanto precede, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile con condanna dei ricorrenti, in solido, al pagamento delle spese di giudizio”.

“Per noi si tratta della conferma che l’iter per la realizzazione della nuova RCF Arena è stato pienamente regolare e trasparente – spiega una nota della società C.Volo, che gestisce a livello strategico e operativo la struttura – e che le previsioni di un impatto negativo della stessa sono infondate. Anzi, siamo profondamente convinti che la nuova RCF Arena sarà un veicolo straordinario di promozione per Reggio Emilia e l’intera Emilia Romagna, per il territorio e le sue produzioni artistiche e musicali, per il turismo, e anche per le eccellenze agroalimentari emiliane. Lo dimostreranno anche i fatti a partire dal prossimo settembre”.