Scrive Gigliola Venturini, segretaria provinciale Pd Reggio Emilia, ricordando Vincenzo Bertolini, scomparso lunedì: “Ho conosciuto Vincenzo Bertolini nell’83 quando divenne segretario del PCI Reggiano.
Un uomo schietto, asciutto, mai incline alla retorica, perfino ruvido. Un uomo però chiarissimo e determinato nel suo pensiero e nel suo essere profondamente e politicamente laico e riformista.
Fu lui, ad esempio, a volere il passaggio a Reggio Emilia dalle giunte monocolori all’entrata di PSI, PSDI e Verdi, pur non essendocene la necessità numerica. Valeva il senso politico del condividere con altre forze della sinistra la responsabilità del governo della città uscendo dalla stagione dell’autosufficienza e dell’autoreferenzialità.
Penso che Vincenzo Bertolini semplicemente faccia parte della storia buona di questa città e di questa provincia dove la politica è stata il “moderno principe” protagonista del progresso. Tra grandi contraddizioni e tensioni sociali politiche e culturali lui ha avuto una parte nell’affermare una visione aperta e libera della critica sociale e della sua espressione politica nei partiti e nel governo. In questo Vincenzo Bertolini è stato un vero leader.
Nel tempo della crisi del partito comunista, rivelatasi poi come crisi finale di una visione del mondo, ha spinto e trainato l’intera comunità di quel Partito lontano dai dogmatismi e verso le idee che ne hanno fatto – ancora per decenni -un’affidabile e innovativa forza di governo. Ha certamente incontrato resistenze e non sono mancate le delusioni che non ha nascosto. Rimane in noi il rimpianto di non averlo avuto naturale compagno di viaggio nell’ultima stagione della sua vita.
Ciò nonostante resta tutta intera la sostanza del suo grande contributo positivo.
Ciao Vincenzo”.
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