Strage di Bologna, all’ergastolo anche il reggiano Bellini. L’Anpi: vogliamo tutta la verità

Paolo Bellini

Scrive in una nota l’Anpi provinciale di Reggio Emilia presieduta da Ermete Fiaccadori: “Ricorre il 42° anniversario della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980 con la richiesta di verità non ancora soddisfatta.

Quella strage provocò 85 morti e oltre 200 feriti.

Materialmente fu la mano di cinque terroristi “neri” di cui tre condannati in via definitiva a causare la strage.

Nell’aprile scorso il processo di revisione di primo grado, che si è tenuto a Bologna, ha condannato all’ergastolo il reggiano Paolo Bellini e Gilberto Cavallini. Le motivazioni della sentenza saranno rese pubbliche nei prossimi mesi. Il processo di appello si dovrebbe svolgere nel prossimo anno.

Stiamo parlando degli esecutori della strage, della destra eversiva dai NAR ad Avanguardia Nazionale, che furono finanziati dalla Loggia P2 grazie alle risorse sottratte dal crac del Banco Ambrosiano.

I mandanti sono stati ben individuati dalla magistratura nelle persone di Licio Gelli capo della loggia P2 e del suo braccio destro Umberto Ortolani. Ma in tale ruolo sono implicati anche Federico Umberto D’Amato ex capo dell’ufficio Affari Riservati e il direttore del Borghese Mario Tedeschi. Ci sono state altre coperture e depistaggi, anche dei servizi segreti non solo italiani, per cui i connotati precisi dei fatti non sono mai stati chiariti.
Certamente non aiuta il fatto che questi principali mandanti sono tutti deceduti negli anni scorsi.

La podistica staffetta che giunge oggi a Reggio Emilia segue un percorso che collega Bologna con le altre città colpite da stragi neofasciste: Piazza Fontana a Milano e piazza della Loggia a Brescia.

Importante è stato il sostegno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che nel suo messaggio, lo scorso anno, aveva messo in luce la matrice neofascista della bomba esplosa nella stazione di Bologna ed aveva sostenuto l’impegno per dissipare le ombre presenti e per ricercare una completa verità. Mattarella aveva anche ricordato che la Repubblica ha saputo respingere la strategia di questi criminali, difendendo i principi di civiltà conquistati con la lotta di liberazione.

L’Anpi accoglie la staffetta con questo spirito ed ha ribadito l’impegno per non dimenticare le radici fasciste che hanno generato questi fatti criminali ed eversivi unendosi alla richiesta di verità ribadita dai familiari delle vittime”.