Reggio. Tangenziale Fogliano – 2 Maestà: l’alternativa di tracciato c’è e costa anche meno

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Scrivono le associazioni ambientalistye e verdi reggiane in merito alla tengenziale Fogliano – 2 Maestà, tema viario sul quale erano intervenuti nei giorni scorsi gli abitanti della frazione alle porte della città per chiedere di velocizzare l’iter dell’infrastruttura.

“Da un’analisi attenta del progetto della Tangenziale di Fogliano affiorano elementi sempre più preoccupanti; vengono a galla contraddizioni, incongruenze e clamorose dimenticanze. Ma prima di addentrarci su questi aspetti, vogliamo ribadire, a quanti ci hanno criticato per i rilievi che da tempo avanziamo al progetto presentato dalla Provincia, che al contrario di quanto si pensi, non siamo contrari alla realizzazione di un’opera infrastrutturale, che risolva veramente i problemi di traffico di Fogliano e Due Maestà.

Rigettiamo, quindi l’insinuazione che le nostre critiche siano dettate dalla volontà di non fare nulla: si tratta invece di rilievi e contestazioni mossi dal sincero e concreto proposito di realizzare un’opera utile ai cittadini, efficace e rispettosa del territorio. Infine, ai sostenitori del tracciato progettato dalla Provincia, che attraversa l’Area protetta del Rodano e dei Fontanili di Fogliano, e che vanno dicendo che non vi sarebbero alternative e che quella sarebbe l’unica soluzione possibile, vogliamo rispettosamente dimostrare come questa affermazione non risponda a verità!
I rilievi di traffico, desunti dai dati delle strumentazioni fisse regionali, ci permettono di valutare e discernere l’origine dei reali flussi veicolari.

I dati evidenziano che il traffico che grava sul centro abitato di Fogliano non è rappresentato soltanto dai flussi provenienti dal comprensorio di Scandiano, ma vi è una quota consistente di mobilità privata, ben 500 veicoli circa, al giorno, che viene generata dallo stesso territorio di Fogliano, in una quantità quasi pari a quella proveniente dal Comprensorio Ceramico. Di questo fatto si dovrebbe tenere conto nella progettazione di una variante stradale in grado di intercettare la maggior parte di questo traffico, ma vedremo che il progetto presentato dalla Provincia, non raggiunge se non parzialmente questo obiettivo. Soprattutto per quanto riguarda la frazione di Due Maestà. Proseguendo nell’esaminare a fondo le più recenti analisi comparative tra i tracciati in campo, emerge in tutta evidenza come sia stato scelto un tracciato discutibile, “inconsueto ed incoerente”, quasi un azzardo progettuale. Infatti, osservando i documenti relativi al cosiddetto tracciato alternativo “C” Carcere, si nota come i progettisti NON ABBIANO PREVISTO ALCUNA INTERSEZIONE tra la nuova strada e la SP467, Reggio – Scandiano! Hanno invece, ipotizzato la realizzazione di un sotto /sovrappasso, anziché una semplice ed efficace rotatoria, come sarebbe stato naturale attendersi, impedendo di fatto al nuovo asse di intercettare il traffico generato dal territorio e dalla viabilità esistente che, quindi, continuerebbe a percorrere la vecchia statale, congestionando senza soluzione di continuità sia Fogliano che Due Maestà. È con questo elemento fortemente ostativo che, di fatto, la Provincia condanna all’insignificanza trasportistica il tracciato C, Sud-Ovest del Carcere, l’unico già previsto dal PSC del Comune di Reggio Emilia.

Ci chiediamo se con questo “colpo di teatro” tecnico si vogliano ribaltare e misconoscere le valutazioni trasportistiche effettuate dalla stessa Provincia soltanto in un recente passato. Va reso noto che nel 2014, la Provincia commissionò una serie di proiezioni trasportistiche per valutare le varie ipotesi di tracciato in campo e il tracciato “C” “carcere”, disegnato in stretta connessione e dialogante con la viabilità esistente, risultava il miglior tracciato possibile in termini trasportistici tra quelli presi in esame, il migliore anche in ambito ambientale e oggi possiamo anche dire quello più economico (almeno 1,5 milioni di Euro in meno). Francamente ci chiediamo il perché, oltre al fatto che deve passare lontano da qualche giardino, di tanto incaponimento nel progettare una strada che non è prevista nelle pianificazioni sovraordinate, che devasta un territorio protetto, dagli alti costi, tanto da sforare il budget a disposizione di oltre 3,5 milioni di Euro ed infine trasportisticamente poco performante, come ci dimostrano tutti i dati. Si tratta di un comportamento istituzionale grave, fortemente criticabile, che inficia i processi comparativi dei tracciati, alterando un trasparente confronto trasportistico tra le varie ipotesi e che di conseguenza rende oscura anche la conduzione politica di questa partita, gettando pesanti ombre sui processi partecipativi e decisionali, sin qui effettuati”.

Università verde

WWF Emilia centrale

Lipu

Legambiente Montagna

Salviamo il paesaggio Emilia Romagna

Amici della Terra Reggio Emilia

Lega Abolizione Caccia Emilia Romagna

Legambiente val d’Enza

Legambiente Reggio Emilia