Reggio. Incontro pubblico con i il vescovo Camisasca: i cattolici e la politica

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La Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla ha organizzato un incontro pubblico per riprendere e approfondire il tema “I cattolici italiani e la politica”, titolo dell’omelia che il vescovo Massimo Camisasca ha tenuto l’anno scorso nella festa del patrono san Prospero. Il convegno, aperto a tutti gli interessati e rivolto in modo particolare ai giornalisti e agli operatori della comunicazione, avrà luogo giovedì 20 febbraio alle ore 21 nella sala conferenze del Museo Diocesano, al secondo piano del Palazzo vescovile, con ingresso da via Vittorio Veneto 6 a Reggio Emilia.

Alle origini del vuoto di cultura politica di cui ogni giorno si vedono i deleteri effetti nel dibattito pubblico, afferma monsignor Camisasca, c’è la sempre più sbiadita appartenenza ecclesiale: “È proprio la povertà di una fede non pensata e non vissuta in tutte le dimensioni della vita a determinare l’aridità del pensiero e della riflessione, che si riflette anche nei giudizi sulle vicende sociali e politiche”. Ecco perché la prima delle sue proposte è quella di radunare i politici credenti per parlare della fede.

Nell’incontro del 20 febbraio a confrontarsi con il Vescovo, segnatamente sulla parte più propositiva del suo Discorso alla Città, saranno cinque credenti impegnati in schieramenti diversi: Maura Catellani, Gianluca Nicolini, Roberta Rigon, Mariafrancesca Sidoli e Ottavia Soncini. Al termine monsignor Camisasca indicherà le piste per orientare il cammino futuro, in diocesi, della formazione dei giovani al rapporto tra fede e politica. Nell’occasione, sarà disponibile anche il nuovo libro “Abita la terra e vivi con fede” (edito da Piemme, gruppo Mondadori), che raccoglie i testi dei Discorsi del vescovo Massimo alla Città tenuti durante il suo episcopato, con l’aggiunta di alcuni capitoli inediti; nel libro vengono affrontate le sfide più impegnative che toccano i singoli e le comunità, dall’esperienza della fragilità e della malattia alle difficoltà dell’educare; dalla disumanizzazione del lavoro, asservito al profitto e al consumo, alla relazione dell’uomo con l’ambiente.