Marco Eboli, ex consigliere comunale reggiano di centrodestra, e più recentemente ex coordinatore comunale di Fratelli d’Italia a Reggio, oggi presidente dell’associazione culturale Balder, ha difeso l’assessore alla cultura del Comune di Reggio Marco Mietto, finito al centro di una polemica nei giorni scorsi per la mancata organizzazione di eventi in occasione del cinquantesimo anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini.
“Sono rimasto molto stupito dalla polemica: la vicina Scandiano lo celebra perché vi visse da adolescente, quando aveva 13-15 anni, ma quando divenne famoso, nulla fece in terra reggiana”, sottolinea Eboli: “Solitamente, quando si registra il passaggio di un personaggio famoso sul proprio territorio, si appone una targa ricordo, in questo caso sulla casa dove visse con la famiglia”.
A Reggio, invece, la polemica è scoppiata perché il consulente dell’assessore Mietto, il giornalista e scrittore Piergiorgio Paterlini, si è lamentato in una mail perché la sua proposta di organizzare un evento in memoria di Pasolini – che a Reggio ha solo frequentato il liceo – non era stata concretizzata dal Comune.
“Da che mondo è mondo, i consulenti hanno il compito di suggerire proposte, ma è l’assessore, ossia chi è rivestito di ruolo politico, a decidere se realizzarle o meno”, osserva Eboli: “In questo caso, invece, Paterlini pretendeva di esercitare due ruoli in commedia: quello di consulente e quello politico di assessore alla cultura. Per una volta che l’assessore Mietto ha esercitato il suo ruolo e non ha realizzato ciò che il suo consulente gli proponeva (o imponeva?), si è scatenato il finimondo: Mietto si è dovuto pubblicamente scusare con il suo consulente. Mi pare di vivere nel mondo al contrario”.
La questione, però, per Eboli è ancora più complessa di così, e per l’assessore non ci sono solo elogi, anzi: “Mietto, sino ad ora, non ha dimostrato di sapersi muovere nell’incarico che ricopre; sorge il sospetto che il consulente Piergiorgio Paterlini, in realtà, sia anche una sorta di ‘commissario politico’, figura tanto cara nel Pci. Ebbene: se così fosse, il nodo, anche per le casse comunali, deve essere sciolto dal sindaco Massari. Se Paterlini è il vero assessore alla cultura, lo si nomini direttamente e si risparmino i soldi che prende da consulente, lasciando Mietto al suo destino. Diversamente, il consulente Paterlini si limiti a fare il suo lavoro”.







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