Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti continua a togliersi qualche sassolino dalla scarpa nei confronti del Movimento 5 Stelle, da cui si è allontanato qualche mese fa dopo essere stato sospeso a tempo indeterminato per la notizia del suo coinvolgimento nell’inchiesta sulla nomina dei vertici del Teatro Regio della città ducale.
In un’intervista a Vanity Fair ha sferrato un attacco a tutto tondo, dalla segretaria di Di Maio ("Quando a Parma proposi lo spoil system venni attaccato. Adesso sono i primi a farl. Sono contento che se ne siano accorti") alle alleanze ("Quando entrai nell’Anci dissero che facevo inciuci. Adesso loro fanno accordi di ogni tipo con la Lega"). Si aspetterebbe le scuse dai suoi ex compagni di partito, ma sa che "non arriveranno".
Di Maio? "Un opportunista, uno che ama circondarsi dei suoi fedelissimi, senza guardare alle competenze". Di Battista? "Un irresponsabile, uno che non si è mai preso una responsabilità concreta nella sua vita politica". Grillo? "Il disinteressato, colui che cerca di scendere da una barca che precipita lungo un fiume in piena". E un unico rimpianto: "Avrei dovuto difendere i primi fuoriusciti".
Adesso ha fondato "Italia in Comune", un partito con ambizioni anche extra-locali che vuole raccogliere tutti gli amministratori (e gli elettori) senza casa. In autunno ci sarà il congresso nazionale, l’idea è quella di partecipare alle elezioni regionali del 2019, poi le politiche. Per le europee, invece, si sta valutando la possibile entrata in Diem25 dell’ex ministro greco Varoufakis.
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