Domenica 4 ottobre due proposte, tra loro molto diverse, attendono lo spettatore del Festival Aperto di Reggio: al teatro Cavallerizza, alle 16, Alessandro Serra presenta un momento di condivisione pubblica (ingresso libero con prenotazione obbligatoria) del lavoro svolto durante l’atelier di creazione teatrale dedicato ad Amleto, insieme alle attrici e agli attori selezionati; al teatro Ariosto, alle 18, spazio invece alla soprano Livia Rado – con regìa del suono di Davide Tiso – in “Three voices”, concerto per soprano e nastro di Morton Feldman.
Alessandro Serra, cofondatore e regista di Teatropersona, autore tra l’altro di un “Macbettu” che ha fatto il giro del mondo, porta a sintesi il lavoro realizzato nell’atelier di creazione teatrale “Hamlet – Il silenzio in Shakespeare”, promosso dai Teatri di Reggio e dal Teatro di Roma. La scorsa estate un bando ha selezionato due gruppi di attori professionisti con i quali Serra ha svolto un percorso, prima a Roma e poi a Reggio, lavorando su Amleto, a partire dal corpo dell’attore come sorgente da cui far scaturire l’opera, partendo quindi dalle azioni e dalle immagini.
“Three Voices” è stato scritto nel 1982 dal compositore statunitense Morton Feldman. Il testo di partenza del brano è una poesia scritta dal defunto amico del compositore, Frank O’Hara, e dedicata a Feldman nel 1962. I versi di O’Hara vengono affidati, come recita il titolo, a tre voci: il pezzo può essere realizzato con tre voci dal vivo oppure con una voce dal vivo insieme ai suoi alter ego pre-registrati, che era la modalità preferita da Feldman. Al teatro Ariosto la voce sarà quella di Livia Rado: una dal vivo, le altre due “imprigionate” in altrettanti altoparlanti.
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