Fabrizio Montanari — Dopo le esperienze giornalistiche dello Scamiciato e di Reggio Nova, Prampolini, la cui adesione alle idee socialiste era ormai sicura...
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Articoli
Fabrizio Montanari — Nell’accingersi a governare per la prima volta il comune, i socialisti reggiani, consapevoli delle promesse fatte in campagna elettorale e,...
Fabrizio Montanari — Negli atti parlamentari della seduta di giovedì 17 maggio 1962, è riportato il ricordo dell’on Italo Salsi, deceduto a Parma...
Fabrizio Montanari — I primi mesi del 1921 segnarono l’inizio della fine dello Stato liberale e delle garanzie democratiche. La violenza fascista dilagò...
Fabrizio Montanari — Il 4 marzo 1896, a seguito del fallimento della guerra d’Etiopia con le sanguinose sconfitte di Amba Alagi e di...
Fabrizio Montanari — Nella Reggio socialista e prampoliniana del secondo decennio del Novecento, si distinse un giovane tipografo che, per convinzioni politiche e...
Fabrizio Montanari — Il 29 settembre 1911 il governo Giolitti, nell’intento di dare risposta alle aspettative della destra economica e politica più conservatrice,...
Fabrizio Montanari — Riassumere l’intensa e ricca vita politica di Alberto Simonini non è una impresa facile e semplice. Per comodità e chiarezza...
Fabrizio Montanari — La Federazione giovanile socialista reggiana si costituisce con qualche anno di ritardo rispetto a quella nazionale. Il ritardo è dovuto...
Fabrizio Montanari — Nel gennaio 1882 usciva a Reggio Emilia il giornale anarco-socialista: Lo Scamiciato, voce del popolo. Anarchico perché comprendeva aderenti alla...
Fabrizio Montanari — Nato a Reggio Emilia nel 1843, il garibaldino Vinsani fu matematico, ingegnere, ufficiale d’artiglieria e insegnante di matematica all’Istituto tecnico....
Fabrizio Montanari — La Giustizia del 1° aprile 1917 inizia a interessarsi della rivoluzione democratica russa, scoppiata a Pietrogrado il 3 marzo, e...
Ultimi commenti
Là Cgil pensi ai soldi spesi da Landini x la comunicazione e ai suoi dipendenti licenziati e poi può parlare
Spero non fosse Max Mara
Condivido la succinta ma chiara analisi del Signor Campani. Saltando di palo in frasca, credo di riconoscere in lui un mio esemplare alunno di prima media