Sostenendo il possesso di documenti e fotografie riconducibili a irregolarità amministrative di un’azienda di Brescello hanno richiesto 30.000 euro per “comprare” il loro silenzio altrimenti li avrebbero denunciati.
Responsabile di tale condotta estorsiva un ex dipendente della stessa azienda taglieggiata che nella tarda serata di giovedì, con la figlia, si è presentato preso l’azienda per riscuotere i soldi, ignaro che il titolare si era rivolto ai carabinieri di Brescello che, con i colleghi di Guastalla, si erano apostati nei pressi, bloccando i due all’atto del passaggio del danaro. Per questi motivi con l’accusa di concorso in tentata estorsione i carabinieri della stazione di Brescello e Guastalla nella tarda serata di giovedì hanno arrestato un 53enne casertano residente a Guastalla e la figlia 24enne, abitante a Cadelbosco Sopra, ristretti al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura reggiana.
Nel corso dell’operazione i carabinieri hanno anche sequestrato una chiavetta usb, consegnata dall’ex dipendente all’imprenditore all’atto dello scambio con i soldi, che da un primo esame speditivo risultava contenere foto di fatture ora al vaglio dei carabinieri. asseritamente false. L’epilogo giovedì sera quando a seguito della denuncia per estorsione presentata lo scorso 13 ottobre dall’imprenditore, un 32enne abitante a Brescello.







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