“Una stanza tutta per te” contro la violenza di genere anche nella caserma dei carabinieri di Castelnovo ne’ Monti

Una stanza tutta per te Castelnovo ne Monti

Dopo quelle nelle caserme del comando provinciale dei carabinieri di Reggio e della compagnia di Guastalla, da metà luglio anche presso la caserma dei carabinieri di Castelnovo ne’ Monti è operativo il progetto “Una stanza tutta per te” contro la violenza di genere, che ha l’obiettivo di sostenere la vittima nel delicato momento della denuncia alle forze dell’ordine di eventuali violenze e abusi (atti persecutori, maltrattamenti, stalking, etc.).

Il tutto grazie all’allestimento di un ambiente “protetto” in cui ciascuna persona denunciante possa sentirsi il più possibile a proprio agio nel raccontare quanto accaduto, in un luogo dedicato – per trasmettere una sensazione di accoglienza della persona e attenzione per le sofferenze subite – e davanti a personale specializzato. Ogni stanza, inoltre, è dotata di un sistema audio-video per la verbalizzazione computerizzata, che può servire per l’eventuale fase processuale successiva e che evita alla vittima di dover ripercorrere il trauma in diversi momenti di testimonianza.

L’accordo siglato nel 2015 con il comando generale dell’Arma dei Carabinieri, che contiene anche le linee guida per l’arredamento delle stanze (che deve tener conto della psicologia dei colori e delle immagini), ha portato finora i Club Soroptimist alla realizzazione di oltre 150 stanze presso le caserme dei carabinieri di tutta Italia, tra cui appunto anche le tre in provincia di Reggio.

La new entry del progetto “Una stanza tutta per sé”, voluta da Soroptimist Reggio e dall’arma dei carabinieri provinciale, è stata inaugurata mercoledì 14 luglio alla presenza del presidente dell’Unione montana dei Comuni dell’Appennino Reggiano Tiziano Borghi (sindaco di Carpineti), del sindaco di Castelnovo ne’ Monti Enrico Bini e della presidente di Soroptmist Reggio Chiara Davoli, oltre che del comandante della compagnia dei carabinieri di Castelnovo ne’ Monti, il capitano Josè Ghisilieri. Alla mattinata erano presenti anche i consiglieri dell’Unione dei Comuni dell’Appennino Reggiano Alessandro Davoli ed Elio Ivo Sassi.

Il progetto comprende, inoltre, anche un impegno articolato sulle problematiche dell’incentivo alla denuncia e si occupa di predisporre mezzi utili ad avvicinare il maggior numero possibile di persone con l’obiettivo di far conoscere quanto più possibile l’esistenza e la localizzazione sul territorio delle stanze del progetto attive in tutta Italia.