Spacciatori in bicicletta

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La brava gente usa l’automobile, spacciatori e delinquenti vanno a piedi o in bicicletta. Detta così sembra una battuta da bar di periferia pronunciata dopo qualche bicchierino di troppo. Invece no. È il passaggio centrale di un’intervista concessa a Telereggio dal deputato della Lega Gianluca Vinci, avvocato e responsabile regionale del partito di Salvini.
Converrete che di fronte ad asserzioni di tale portata risulti difficile opinare con le categorie della razionalità. I ciclisti spacciano? Reggio Emilia è tra le capitali italiane della bicicletta, come peraltro da tradizione emiliana, e sono parecchie migliaia i concittadini che si dedicano alla corsa e alle sane attività sportive che presuppongono un approccio pedestre. Il che non significa non usare l’automobile, ma è del tutto estraneo a considerazioni socio-giudiziarie.

A meno che l’on. Vinci non sia in possesso di indagini segrete sulla pericolosità di pedoni e ciclisti e viceversa sull’impeccabile condotta civica di chi si sposta sulle quattro ruote.
Non sto nemmeno a evocare temi di natura ambientalista. Suppongo che per il leghista nostrano il peso dell’inquinamento nella pianura padana rappresenti un problema di seconda o terza fila rispetto all’impellente necessità di dare la caccia ai ciclisti spacciatori (tutti ovviamente négher: come se, una volta eliminato l’ultimo négher, la piaga della droga fosse miracolosamente guarita nel corpo della società).

Nondimeno: ora che la Lega è al governo, e preannuncia la conquista dell’Emilia come un traguardo ormai imminente, che devono fare le decine di migliaia di pedoni e di ciclisti che sino ad oggi preferivano un mezzo più ecologico ai motori di varia foggia? Tornare alla cara macchina, consumare carburante, intasare strade già super-intasate, passare il tempo a cercare parcheggio… in una città in cui centro storico si attraversa a piedi in dieci-minuti-dieci da una porta all’altra e in un mondo, almeno quello più evoluto, dove il futuro della mobilità esige fonti rinnovabili di alimentazione, applicazioni tecnologiche per soluzioni sostenibili, valorizzazione e implementazione di mezzi pubblici sempre più efficienti e sempre più accessibili.

Dalle parole dell’esponente leghista – e non è la prima volta – esce una visione del mondo e delle città piuttosto sconcertante. E siccome la Lega promette di amministrare Reggio e il resto dell’Emilia entro pochi mesi, forse è il caso di capire se facciano sul serio o se ci stiamo trovando in una edizione 2.0 del Truman Show.




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