Carlo Calenda, ex ministro dello Sviluppo economico nei governi Renzi e Gentiloni, ha lanciato il Manifesto per la costituzione di una lista unica delle forze politiche e civiche europeiste alle elezioni europee, sotto lo slogan “L’Italia e l’Europa sono più forti di chi le vuole deboli”. All’appello hanno già aderito un centinaio di esponenti della politica locale e della società civile, tra i quali anche il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il sindaco di Bologna Virginio Merola e il sindaco di Reggio Luca Vecchi.
“Siamo europei. Il destino dell’Europa è il destino dell’Italia. Il nostro è un grande paese fondatore dell’Unione Europea, protagonista dell’evoluzione di questo progetto nell’arco di più di 60 anni. E protagonisti dobbiamo rimanere fino al conseguimento degli Stati Uniti d’Europa, per quanto distante questo traguardo possa oggi apparire. Il nostro ruolo nel mondo, la nostra sicurezza – economica e politica – dipendono dall’esito di questo processo”, si legge nel manifesto.
Ma c’è anche la consapevolezza che “L’Unione è dunque un grande conseguimento della storia, ma come ogni costruzione umana è reversibile se non si è pronti a combattere per difenderla e farla progredire. I cittadini europei sono oggi chiamati a questo compito”. E ancora: “Per la prima volta dal dopoguerra esiste il rischio concreto di un’involuzione democratica nel cuore dell’Occidente. La battaglia per la democrazia è iniziata, si giocherà in Europa, e gli esiti non sono affatto scontati. L’obiettivo non è conservare l’Europa che c’è, ma rifondarla per riaffermare i valori dell’umanesimo democratico in un mondo profondamente diverso rispetto a quello che abbiamo vissuto negli ultimi trent’anni”.
La versione integrale del manifesta è online sul sito Siamoeuropei.it
Ultimi commenti
Far finta di cambiare affinché nulla cambi... parole profetiche del Gattopardo. Considerando l' esempio virtuoso che si sta attuando in zona stazione, perché non accompagnarvi,
D' accordo!
Mazza da baseball e vedi come si alzava e ora di finirla con tutto questo buonismo