Scuola, firmato il protocollo anti-Covid

scuola Coronavirus mascherina

Giovedì 6 agosto la ministra dell’istruzione Lucia Azzolina, le organizzazioni sindacali della scuola (ad eccezione della Gilda, che ha interrotto ogni rapporto per protesta) e le associazioni dei dirigenti scolastici hanno firmato il protocollo anti-Covid per la ripresa in sicurezza dell’anno scolastico, prevista a metà settembre.

Il protocollo contiene le regole sui vari aspetti da considerare: le modalità di ingresso e di uscita degli studenti e del personale (mentre gli ingressi di persone esterne, compresi i genitori, saranno contingentati e su prenotazione), le regole per gli spostamenti interni, l’igienizzazione degli spazi, i test volontari per i docenti e a campione per gli studenti, la figura dello psicologo scolastico, la questione del pranzo (mense aperte, ma i pasti saranno consumati in aula) e tanto altro ancora. Ogni istituto dovrà individuare inoltre un soggetto di riferimento interno – in contatto costante con l’Asl territoriale e con il proprio dirigente scolastico – per gestire eventuali situazioni di emergenza o contagio.

“È un accordo importante che contiene le misure da adottare per garantire la tutela della salute di studentesse, studenti e personale, ma anche impegni che guardano al futuro e al miglioramento della scuola come il contrasto delle classi cosiddette “pollaio”, una battaglia che porto avanti da tempo e che rappresenta per me una priorità”, ha scritto su Facebook la ministra Azzolina.

“Ringrazio le organizzazioni sindacali e quanti nel Ministero si sono impegnati per questo risultato molto atteso dalle scuole. Si tratta di regole chiare che danno certezze a dirigenti scolastici, personale, famiglie, alle ragazze e ai ragazzi che si apprestano a tornare nelle aule. Ritengo particolarmente importante l’help desk (tel. 800-903080, attivo dal 24 agosto, ndr) che sarà attivato a supporto delle scuole: è la dimostrazione che non vogliamo lasciarle sole. Che saremo al loro fianco in ogni momento supportandole in caso di difficoltà, così come abbiamo già fatto durante gli esami di Stato”.

“Come governo – ha ricordato la ministra – avevamo promesso di trovare le risorse per la ripresa e lo abbiamo fatto: abbiamo 2,9 miliardi di euro e stiamo mettendo anche fondi per consentire agli enti locali di affittare spazi per le lezioni. Non era un risultato facile, ma lo abbiamo ottenuto”.