Scontro sull’abuso d’ufficio, Salvini: blocca l’Italia. Di Maio: più lavoro e meno stronzate

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Si accende un nuovo scontro all’interno della maggioranza giallo-verde: l’abuso d’ufficio. “Io voglio scommettere sulla buona fede degli italiani, degli imprenditori, degli artigiani, dei sindaci. Abbiamo una burocrazia e una paura di firmare atti, aprire cantieri e sistemare scuole, ospedali. Assolutamente”, ha detto il vicepremier leghista parlando della sua intenzione di abolire l’abuso d’ufficio. “Bisogna togliere burocrazia, togliere vincoli, fare, liberare. Se per paura che qualcuno rubi blocchiamo tutto e allora mettiamo il cartello affittasi ai confini dell’Italia e ci offriamo alla prima multinazionale cinese che arriva. Se uno ruba e lo becco, lo metto in galera e se ruba da pubblico ufficiale si prende il doppio della pena ma non possiamo per presunzione di colpevolezza bloccare tutto”, ha detto. E sullo scontro con il vicepremier pentastellato dice: “Di Maio farà muro sull’abuso d’ufficio? Lo dica al suo presidente del Consiglio, si mettano d’accordo. Sono d’accordo con Cantone e Conte – ha proseguito – L’abuso d’ufficio va rivisto. Io voglio mettere in galera i ladri, ma voglio che sindaci, funzionari pubblici, presidenti e associazioni di volontariato possano lavorare tranquillamente”.

Replica su Facebook il vicepremier e leader Cinquestelle, Luigi Di Maio: “Il reato di abuso d’ufficio esiste quando un incaricato di pubblico servizio, un dirigente o un politico ad esempio, nello svolgimento delle sue funzioni fa qualcosa che, intenzionalmente, procura a sé o ad altre persone a lui vicine un vantaggio ingiusto, arrecando ad altri dunque un danno.
Volete un esempio? Un sindaco, un ministro, un presidente di Regione o un qualsiasi altro dirigente pubblico che fa assumere sua figlia per chiamata diretta, invece di convocare una selezione pubblica e dare a tutti la possibilità di ambire a quel posto di lavoro.
Ecco, questo è un esempio di reato di abuso di ufficio. E ieri ho sentito dire da qualcuno che questo reato lo si vuole abolire. È forse un modo per chiedere il voto ai condannati o per salvare qualche amico governatore da una condanna ?

Ora, vedete come vanno le cose? Io dovrei stare zitto davanti a queste affermazioni? Dovrei stare zitto davanti a chi apre ai raccomandati, a chi chiude le porte al merito, a chi favorisce qualcuno solo perché ha avuto qualcosa in cambio? E poi ci lamentiamo dei cervelli in fuga e dei nostri ragazzi che devono espatriare per cercare un lavoro? Ma per favore…
Il colmo è che, se parlo, qualcuno fa la vittima e dice che insultiamo; se non parlo però siamo conniventi. Ma di fronte a questa stupidaggine io non posso tacere. Chi l’ha detto stavolta ha toppato alla grande.

Come si fa a dire che si vuole dare battaglia alla mafia e alla camorra con un decreto e poi subito dopo incitare all’abolizione del reato di abuso d’ufficio? Dov’e la logica?

È un reato in cui cade spesso chi amministra, è vero, ma se un sindaco agisce onestamente non ha nulla da temere. Non è togliendo un reato che sistemi le cose. Ma che soluzione è?
Il prossimo passo quale sarà? Che per evitare di far dimettere un sottosegretario togliamo il reato di corruzione?
Sia chiara una cosa, per noi il governo va avanti, ma a un patto: più lavoro e meno stronzate!”.