Santa Croce, lo sgombero alle ex Reggiane

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Operazione di polizia in via Agosti, quartiere di Santa Croce, tra le palazzine delle ex Reggiane. Gli accessi all’area sono stati bloccati dagli agenti della Questura di Reggio Emilia, mentre in cielo si è alzato anche un drone per effettuare i controlli. Muratori hanno chiuso i varchi, affinché persone senza abitazione non trovino riparo tra le fatiscenti mura, mentre Iren ha sanificato la zona. Ricordiamo che fra queste persone c’era chi ha perduto il lavoro mesi fa e non poteva più pagarsi l’affitto. Tra l’altro sono usciti da soli, senza rendere necessario il pressing delle forze dell’ordine, e ricordando che a inizio 2021 erano più o meno in 100. Questa diminuzione della gente da sfollare è stata resa possibile, senza clamori, ma lavorando con il Comune con l’ausilio dei  servizi sociali, Asl, Caritas, volontari, grazie al programma e al protocollo firmato da Comune, Diocesi, Regione e altri attori della città a inizio anno. Nel frattempo sono stati aperti “corridoi umanitari locali” che hanno portato circa 90 persone fuori dalla zona degradata senza frizioni o uso della forza, ma in pace. E’ inoltre avviato, con diversi di loro, un percorso di inserimento sociale e lavorativo, dando loro anche un tetto decente. Un’azione difficile, ma che ha portato al risultato di oggi.

I numeri dicono che dalla zona siano uscite in tutto 12 persone

Fdi: finalmente. Il portavoce di Fratelli d’Italia a Reggio Emilia, Marco Eboli: “Tanto tuonò che piovve. Finalmente, dopo anni di denunce da parte dei cittadini e di Fdi, sotto l’impulso del Prefetto Rolli è iniziato lo sgombero definitivo delle ex-Reggiane, luogo, per troppi anni, di degrado e spaccio dove l’unica residenza accertata era l’illegalità. Il Vescovo Camisasca aveva detto, tempo fa, che avendo lui girato molto il mondo, una situazione così degradata non l’aveva mai vista in nessun altro posto.
Il Comune, per troppo tempo è stato latitante, e solo dopo la decisione assunta, su impulso del Prefetto Rolli, dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, il 26 agosto scorso, ha dovuto adeguarsi e collaborare.
Il Sindaco Vecchi dovrebbe comunque spiegare alla città questo atteggiamento prolungato di assenza di iniziativa.
Reggio Emilia è una città di medie dimensioni, con problemi da metropoli, sul fronte sicurezza. Estirpare definitivamente il bubbone ex-Reggiane, proseguendo, la doverosa vigilanza nella zona, non potrà che produrre benefici per la vivibilità del quartiere, in primis, e dell’intera città. Come ha potuto il Comune governato dal centrosinistra consentire che nello stesso luogo del Tecnopolo, contemporaneamente, per anni, si spacciasse droga alla luce del sole?
Fdi è lieta di aver dato, con il ruolo di pungolo costante, il proprio contributo alla soluzione”.

 

Sicurezza. Fiorini (Lega): sgombero, plauso alle forze dell’ordine. “Dopo anni e anni di denunce, è iniziato questa mattina lo sgombero dell’area industriale delle ex Officine Reggiane, una zona lasciata allo sbando e in mano alla deliquenza, allo spaccio, e che da tempo era diventata rifugio per decine di senzatetto, che vivevano in condizioni igieniche e sanitarie inumane. Solo ieri la polizia aveva effettuato un blitz arrestando 9 persone per spaccio.

L’ennesima ma importante certificazione di ciò che denunciamo da sempre.
Una vittoria della Lega e di tutti i cittadini per la sicurezza di tutta la Città. Avevamo sollecitato più volte il Sindaco, che ha sempre sottovalutato il problema, manifestando la propria incapacità nell’amministrare Reggio Emilia. Questa Giunta ha lasciato vivere centinaia di persone ai margini, tra degrado ed escrementi senza preoccuparsi delle conseguenze. Questa Giunta ha fallito.

Ha fallito per quanto riguardo le politiche d’integrazione, politiche sulla sicurezza e legalità oltre a tutto il resto.

Un ringraziamento a tutte le Forze dell’Ordine per le operazioni di questi giorni e al gruppo della Lega di Reggio Emilia che si è sempre battuto per la liberazione dell’area, la salvaguardia delle persone che la occupavano e la sicurezza di tutti i cittadini.”

Così la deputata della Lega Benedetta Fiorini.

Rec (Reggio Emilia In Comune ): bene chiusura ex Reggiane. Ma la casa è un diritto. “Con lo svuotamento delle ex officine reggiane termina la storia decennale del più grande ghetto del nord Italia. Un luogo, quello delle ex officine, che da monumento dello sviluppo industriale novecentesco si è trasformato in un simbolo del fallimento delle politiche migratorie europee. I cosidetti campi informali, di cui le ex officine sono un grande esempio, sono quei buchi neri che appaiono e scompaiono nelle nostre città e che sono caratteristici delle rotte migratorie dell’Africa subsahariana e della rotta balcanica fino alla piana agricola di Rosarno e del foggiano.
Se da un lato siamo contenti dello smantellamento di questo luogo degradante per chi ci vive e per i quartieri limitrofi non possiamo negare il fatto che le cause che hanno creato il ghetto sono lontane da una risoluzione. Problematiche non risolvibili se non si va alla radice dei problemi che noi individuiamo nell’accesso negato al mercato immobiliare per i cittadini stranieri e una politica dell’accoglienza depotenziata per l’impossibilità di percorsi di regolarità a causa di una legislazione vessatoria e complicatissima.
Oggi, emotivamente trasportata dall’onda emotiva delle vicende afghane, anche l’amministrazione cittadina si spende in proclami di aperture verso i nuovi profughi. Anche noi chiediamo l’apertura di canali umanitari e possibilità di accesso regolare per chi fugge dalla guerra. Speriamo solo che, una volta spenti i riflettori, anche gli afghani non passino di moda, come lo sono stati i migranti subsahariani divenendo per anni monetao per speculazioni elettorali.

Ci auguriamo che il ricollocamento delle persone che ancora vivono alle ex reggiane possa essere fatto davvero con dignità e rispetto della fragilità umana come lo testimoniano i mesi estivi in cui nel percorso di “Reggiane Off” il terzo settore, il volontariato ed i servizi sociali hanno potuto lavorare ottenendo discreti risultati.

Per noi le politiche di gestione del sociale, anche quando incontrano crisi importanti come quelle delle ex officine, dovrebbe vedere un maggiore peso politico dell’amministrazione locale e non delle forze di polizia come finora è avvenuto.

Rimaniamo in attesa di vedere gli sviluppi di questa situazione”.