Sanità privata, battuta d’arresto nelle trattative sull’indennità per l’emergenza Covid-19

infermiere sanita privata

Il contratto del settore della sanità privata è in attesa di rinnovo ormai da 14 anni, anche se lo scorso giugno è stata sottoscritta un’ipotesi di contratto nazionale – già approvata dai lavoratori in assemblea – che ora aspetta di essere ratificata e che vede a supporto la mobilitazione di tutto il comparto.

Una mobilitazione che ha portato fermento anche a livello locale: proprio in questi giorni, infatti, le sigle Fp-Cgil Reggio Emilia e Cisl-Fp Emilia Centrale stanno tenendo le assemblee sindacali in tutte le strutture sanitarie private della provincia reggiana per valutare le azioni più idonee a perseguire l’obiettivo.

Aiop e Aris, le due categorie rappresentative di ospedali e strutture sanitarie private, rifiutano infatti l’applicazione del contratto e in Emilia-Romagna hanno sospeso le trattative per riconoscere un’indennità al personale che durante la prima ondata pandemica si è impegnato per aiutare il servizio sanitario pubblico nella lotta contro il Covid-19.

Di contro, nei giorni scorsi, la struttura Madonna dell’Uliveto di Montericco si è distinta per aver comunicato ai sindacati la volontà di riconoscere comunque ai lavoratori gli aumenti salariali  derivanti dall’ipotesi di contratto. In queste ultime ore all’Hospice albinetano si è aggiunto anche il  centro medico Lazzaro Spallanzani, che tramite l’amministratore delegato Roberto Gallosti ha manifestato alle sigle sindacali Fp-Cgil e Cisl-Fp l’auspicio che le associazioni datoriali Aiop e Aris ratifichino a breve il contratto nazionale.

Il centro Spallanzani, tra l’altro, già da anni ha proceduto a riconoscere ai propri lavoratori anticipi sui futuri aumenti contrattuali, non ritenendo che le retribuzioni tabellari  di un contratto fermo da 14 anni possano considerarsi economicamente congrue rispetto all’alta professionalità richiesta dal settore.

I sindacati, dunque, hanno invitato le strutture del territorio associate ad Aiop e Aris (Villa Verde e Salus Hospital del gruppo Villa Maria) a fare altrettanto e a sollecitare le associazioni di riferimento alla firma del nuovo contratto nazionale della sanità privata.