Rientrata l’allerta smog in Emilia-Romagna: dal primo febbraio stop alle misure emergenziali

Reggio Emilia vista da alto finestra di pietra

Dopo un periodo di criticità emergenziale che in alcune province della regione (soprattutto quelle emiliane) resisteva ininterrottamente dallo scorso 13 gennaio, in Emilia-Romagna sembra essere arrivata una tregua – almeno temporanea – sul fronte dell’inquinamento atmosferico. A certificarla è stato il bollettino “Liberiamo l’aria” dell’Arpae di lunedì 31 gennaio, che ha sancito la fine dell’allerta smog in tutto il territorio.

Il monitoraggio di fine mese ha evidenziato una situazione da “bollino verde” in tutte le province emiliano-romagnole: secondo il modello previsionale, che applica una modalità “predittiva” basata su un sistema integrato di modellistica meteorologica e di qualità dell’aria, e che punta a ridurre gli accumuli di Pm10 intervenendo in anticipo, nei prossimi giorni non sono attesi superamenti del valore limite giornaliero delle polveri sottili nelle stazioni di rilevamento dell’inquinamento atmosferico.

Per questo motivo da martedì primo febbraio non saranno più in vigore le misure emergenziali previste dal Pair 2020 (Piano aria integrato regionale per il contenimento degli inquinanti e la salvaguardia della qualità dell’aria), la manovra antinquinamento per il periodo autunnale e invernale messa a punto dalla Regione in collaborazione con i Comuni capoluogo.

Se si tratta di una tregua destinata a durare lo si saprà solo nella mattinata di mercoledì 2 febbraio, giorno in cui sarà disponibile il nuovo bollettino dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale: l’aggiornamento sullo stato dell’inquinamento atmosferico in Emilia-Romagna determinerà l’eventuale ritorno del regime emergenziale nelle province i cui parametri dovessero essere tornati al di sopra delle soglie critiche.