Reggio. Presunti appalti truccati in Comune, chieste 13 condanne. Difese: procedure regolari

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C’è molta attesa sul come si concluderà la vicenda giudiziaria legata al caso dei presunti appalti truccati in Comune a Reggio Emilia. In totale sono 20 gli indagati in questo procedimento e per questi di 13 è stata chiesta la condanna.
A conclusione della loro requisitoria, infatti, i pubblici ministeri Giulia Stignani e Valentina Salvi hanno chiesto tredici condanne, tre assoluzioni e tre prescrizioni: 11 anni a Santo Gnoni, 4 e mezzo a Roberto Montagnani, l’assoluzione per Nando Rinaldi, queste alcune delle richieste avanzate dalla Procura di Reggio Emilia sulla cosìdetta inchiesta “Re-cleaning”.
Il pubblico ministero di Reggio Emilia Giulia Stignani aveva spiegato che “è avvenuto che anche in procedure molto allettanti si presentasse un solo partecipante”.

Secondo il sostituto procuratore Valentina Salvi, che ha condotto l’accusa con Stignani, “i due avvocati redigevano per Gnoni, che era giudice della commissione tributaria, anche le sentenze di questo organo. Erano suoi dipendenti, ma pagati dal Comune”. Sotto la lente della Procura anche i servizi di brokeraggio assicurativo del municipio e la selezione del dirigente dell’Azienda di servizi alla persona.

C’è poi l’appalto per la gestione dal 2016 al 2019 dell’asilo nido “Maramotti” del valore di 850.000 euro. Ad aggiudicarselo era stata la società “Baby e Job, srl” (oggi parte civile), anche se era previsto che fosse affidato, nuovamente, alla cooperativa Panta Rei. Alla fine la società si vide revocare l’affidamento e una segretaria della commissione che si oppose, fu redarguita da Gnoni. Il bando più rilevante è però quello da 25 milioni con cui – tramite una gara europea – sono stati affidati per otto anni (dal 2016 al 2024) i servizi di gestione della sosta sulle “strisce blu”, del trasporto scolastico (gli scuolabus), dei servizi di controllo Ztl, e di bike-sharing.

Infine un’altra presunta procedura illecita avrebbe riguardato l’affidamento del servizio di ripristino e sicurezza stradale, con rimozione dei mezzi coinvolti in incidenti. L’affidamento per sei anni del valore di 950.000 andò ai titolari alla Autofficina Corradini srl i cui soci (i fratelli Lorenzo e Vincenzo Corradini) sono anche loro imputati.

Le difese invece, per voce dell’avvocato Salvatore Tesoriero, hanno chiesto l’assoluzione del Comune di Reggio spiegando che “l’appalto di cui rispondiamo nelle forme di turbativa d’asta sia un appalto che si è svolto regolarmente, e in cui la procedura di anomalia attivata dal Comune sia stata attivata a tutela dell’interesse pubblico”. Mentre secondo l’avvocato Giuseppe Benassi Paolo Coli, per il quale la Procura ha chiesto una pena di 2 anni e 6 mesi per turbata libertà degli incanti, deve “essere assolto perché il fatto non sussiste”.

Venti indagati, 13 le richieste di condanna dei pm

Santo Gnogni, ex dirigente del servizio legale e componente della commissione tributaria provinciale, oggi in pensione, 11 anni e 3 mila euro di multa per il reato di corruzione;
Roberto Montagnani, dirigente del Comune, con la responsabilità dell’ ufficio appalti , 4 anni e 6 mesi più multa di 3 mila 500 euro per turbata libertà degli incanti;

Mirko Tutino, ex assessore della giunta Vecchi 1, oggi manager di un’azienda del gruppo Iren: 1 anno e 6 mesi per rivelazione e utilizzazione di segreto d’ufficio (avrebbe “soffiato” in anticipo i vincitori di due gare).

Paolo Coli, noto amministrativista, avvocato e consulente di decine di enti locali: l’accusa ha chiesto la condanna a 2 anni per aver fatto il favore a Gnoni di curare il bando servizi legali.

Matteo Fortelli e Roberta Ugolotti (2 anni e multa di mille euro per falsità ideologica in atto pubblico).

Alessandro Meggiato, presidente della commissione di gara per l’appalto parcheggi: 2 anni e mille euro di multa;

Paola Cagliari, Anna Maria Mazzocchi, Tiziana Tondelli e Stefano Vaccari, dirigenti e funzionari del Comune: 2 anni e mille euro di multa per l’appalto del nido Maramotti.
Vincenzo e Lorenzo Corradini titolari della ditta Corradini: 2 anni e mille euro per l’appalto di Giuseppe Altieri, avvocato: 2 anni e mille euro (aveva assistito i Corradini nella trattativa per l’appalto, ritenuta merce di scambio a ristoro di un grosso debito del Comune.



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