Reggio, il forno Stria su Gambero rosso

Stria dolci

Anche il Gambero rosso – dopo Alessandro Gassmann su il Venerdì di Repubblica – spende parole di elogio per Forno Stria, la benefit corporation reggiana, tra le prime in Italia, che ha creato un modello di alimentazione in grado di  abbinare bontà ed equilibrio nutrizionale e ha recentemente aperto un secondo punto vendita in pieno centro storico.

“A Reggio Emilia c’è un panificio che fa dolci e croissant vegani (finalmente)”, il titolo scelto dalla celebre rivista enogastronomica, insieme a una foto delle crostatine al cocco con ganache al cioccolato fondente e coulis al lampone prodotte da Stria. “Quando hanno aperto il forno Stria, nel 2015, Lorella Braglia ed Elisa Tribuzio facevano fatica a immaginare che un giorno avrebbero raddoppiato con un’altra sede nel centro di Reggio Emilia. Terra di tradizioni, e soprattutto di una grande cucina molto legata ai prodotti animali: chi l’avrebbe detto che una sfilza di dolci e preparazioni vegane avrebbe convinto tutti”, scrive Michela Becchi.

Che poi racconta la storia di Stria, “un forno dove si trovano pani, focacce e lieviti dolci impastati con amore e un’attenzione particolare al biologico, «ci piace il concetto di cucina naturale» racconta Elisa, che proprio grazie alla nuova alimentazione anni fa ha conosciuto Lorella e le sue sorelle, socie del locale con altri due amici. Lei segue la parte gestionale, Lorella mette le mani in pasta, insieme hanno creato un format vincente che il 18 aprile 2024 ha fatto il bis in pieno centro. «La seconda sede funziona più d’asporto, è una bakery con qualche posticino a sedere, ma che serve perlopiù take-away» mentre nel locale di via Montefiorino si rimane anche a mangiare grazie alla cucina interna”.

La nuova apertura in centro, si legge ancora sul Gambero rosso, “è stata anche un’occasione per mettere a punto una linea di lieviti vegetali: «I nostri dolci sono sempre stati vegani» spiega Lorella «ma prima facevamo perlopiù brioche, come la veneziana con l’uvetta, ora invece dopo tanti esperimenti siamo arrivate ad avere degli sfogliati che ci soddisfino». Non è stato semplice, perché trovare la sfogliatura perfetta con grassi vegetali non è scontato, «alla fine abbiamo optato per il burro di karité e il burro di cocco, il croissant è stato il più complesso da gestire, ma poi siamo riuscite a sfornare anche pain au chocolat e altri prodotti».

Michela Becchi ricorda infine i prodotti salati che pure rappresentano un punto di forza di Stria: croissant salati, panini, tramezzini, pizza farcita, pala alla romana, la focaccia genovese, fiore all’occhiello della casa, e ovviamente il pane, con lievito madre e farine rimacinate a pietra, venduto anche ad alcuni punti Naturasì.

Stria è una azienda di panificazione naturale e gastronomia vegetale biologica, con tanto di certificazione “B. Corp.” (Benefit Corporation) con la quale l’ente no profit statunitense B. Lab. attesta l’impegno di un’azienda relativamente a tematiche ambientali e sociali. Il modello di crescita adottato da Lorella Braglia ed Elisa Tribuzio, alla guida di un’impresa quasi totalmente al femminile, è infatti per un modello di crescita caratterizzato da una forte impronta di sostenibilità ambientale e sociale, in cui si sente fortemente un principio di responsabilità nei confronti del mondo in cui si lavora e si produce.



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