Reggio. Seminario, l’ala sud ovest sarà la sede di infermieristica

Seminario fronte sud

I lavori di restauro sul Seminario Vescovile di Reggio Emilia interesseranno l’ala sud ovest della struttura. Il cantiere si estenderà su quasi 6.000 metri quadrati distribuiti su cinque livelli fuori terra e un seminterrato.
Sarà la nuova sede del “Corso di laurea in Infermieristica” di Reggio Emilia attualmente collocato al Campus San Lazzaro. Il trasferimento consentirà un potenziamento del Corso di laurea in termini di numero di studenti e di strutture laboratoriali nonchè un collegamento più diretto con l’Arcispedale Santa Maria Nuova che dal Seminario si può raggiungere anche a piedi.
Studenti e insegnanti avranno a disposizione 4.500 metri quadrati di superficie mentre altri 1.500 metri serviranno per locali di servizio, depositi e vani tecnici per gli impianti.


Dopo l’inizio della presenza dell’Università di Modena e Reggio Emilia nell’ala nord del Seminario nel 2021 (Lotto A, destinato al Dipartimento di Educazione e Scienze Umane e al Centro Interateneo Edunova), il cantiere nell’ala sud ovest è la seconda tranche di lavori sul terzo polo Unimore a Reggio Emilia ed è identificato come “Lotto B3”.

Gli studenti avranno a disposizione 6 aule con 615 posti a sedere per lezioni e seminari: 3 aule avranno 145 posti l’una mentre le altre 3 saranno da 60. È prevista la realizzazione di 7 laboratori polifunzionali da 30 posti l’uno con dotazione di alcuni letti ospedalieri per le esercitazioni.
Complessivamente l’ala sud ovest del Seminario Vescovile di Reggio Emilia potrà dunque accogliere 825 studenti, portando la capienza del terzo polo universitario della sede Unimore nel Seminario di Reggio Emilia dagli attuali 1.165 posti-studente a 1.990 con un incremento di oltre il 70%.
Oltre ad aule e laboratori gli studenti avranno a disposizione 6 nuove sale studio, in grado di accogliere complessivamente 72 persone, 5 aree di ristoro e 15 nuclei servizi igienici con 54 bagni. Due sale studio del quarto piano saranno convertibili in “sala regia” con vetrate aperte verso i laboratori per consentire la valutazione delle prove pratiche da parte delle commissioni d’esame.
L’ala sud ovest del Seminario offrirà anche 30 nuove postazioni di lavoro per docenti e personale dell’Università. Saranno realizzati 19 tra studi e uffici (per una o due persone al lavoro), Segreteria didattica e uffici di Direzione.
A livello impiantistico e di miglioramento energetico si procederà come nell’intervento concluso nel 2021. Sarà riqualificato l’involucro esterno, con sostituzione degli infissi, e realizzato un cappotto termico interno per migliorare l’efficienza energetica. Saranno consolidati e restaurati i rivestimenti di facciata in listelli klinker, riportandoli ai colori originari.

I lavori prevedono anche la riqualificazione di aree esterne con la piantumazione di 50 nuovi alberi e la realizzazione di nuovi parcheggi: 170 posti per biciclette, 24 posti per moto e 24 per auto di cui 6 riservati a persone disabili.

Come per i lavori conclusi nel 2021, anche i lavori del Lotto B3 del Seminario vedono all’opera un articolato e integrato gruppo di progettazione interdisciplinare:
Progetto architettonico e direzione artistica: Studio di Architettura Manfredini
Progetto strutture e miglioramento sismico: Studio Gasparini Associati con ing. P. Corradini
Progetto impianti meccanici e idrico-sanitari: Studio Termotecnici Associati
Progetto impianti elettrici e speciali: Penta Engineering
Progetto prevenzione incendi: architetto Mauro Iotti
Progetto sicurezza: Lab Analysis
Progetto aspetti acustici: Morlini Engineering
Direzione Lavori e contabilità cantiere: architetto Giovanni Olivi e geometra Sergio Cerroni.

Il progetto dei lavori eseguiti sul Seminario seguirà i principi del “Restauro del Moderno”, un’operazione critica in grado di individuare, conservare e valorizzare gli aspetti peculiari e qualificanti dell’opera architettonica.
Saranno tutelati in particolare gli spazi comuni del Seminario, caratterizzati dalla scansione ritmica degli elementi strutturali in calcestruzzo a vista e dalla limpida leggibilità delle altre componenti nella loro essenza materica e cromatica. I nuovi interventi, resi necessari dal rispetto delle normative succedutesi negli anni, vengono configurati come “sovrascrittura” in grado di lasciare leggibile il sottostante “testo” originario.

È bene notare che l’ala sud est dell’edificio di viale Timavo a Reggio Emilia resta riservata alla Comunità del Seminario composta dai seminaristi e dai loro formatori che abitano tra il primo e il quarto piano. Il piano terra è invece la sede delle aule dello Studio Teologico Interdiocesano e della Scuola Teologica Diocesana.

Il seminario di Reggio e la sua storia. Il Seminario Vescovile di Reggio Emilia è il risultato di un lungo processo decisionale partito agli inizi del ‘900 con il vescovo Eduardo Brettoni (vescovo di Reggio Emilia dal 1910 al 1945) e reso realtà dal suo successore Beniamino Socche (1946-1965).
Nel 1946 la diocesi di Reggio Emilia bandisce un concorso di progettazione vinto dall’architetto Enea Manfredini. Con il sostegno di sacerdoti e comunità parrocchiali inizia il cantiere. Nel 1954 monsignor Socche inaugura la prima parte della struttura ma i lavori terminano nel 1959.
Pensato come grande istituzione educativa per oltre 300 occupanti, l’edificio accoglie al suo interno tutte le funzioni didattiche, residenziali e ricreative.


All’epoca i seminaristi vi svolgevano l’intero ciclo scolastico e in tali termini il Seminario assunse indirettamente anche una funzione sociale, poiché si poneva come struttura educativa convittuale a servizio dell’intera provincia, per le famiglie che non avevano mezzi economici sufficienti per fare studiare i figli.
L’area fu scelta perché sorge a due passi dal centro storico e all’epoca presentava i vantaggi dell’aperta campagna. Una struttura tanto ampia da poter accogliere anche i sacerdoti anziani o malati ed ospitare lo svolgimento delle attività diocesane.
Dagli anni ’70 il calo delle vocazioni presbiterali e l’apertura del modello di istruzione che vedeva sempre più i seminaristi frequentare le scuole dell’obbligo all’esterno del Seminario, hanno portato a una progressiva diminuzione degli occupanti.
Il Seminario resta la sede delle attività didattiche per l’alta formazione dei futuri sacerdoti e di alcune realtà pastorali della Diocesi.
Nel 1968 i Vescovi di Modena, Reggio Emilia, Guastalla e Carpi aprono nel Seminario Vescovile di Reggio Emilia lo Studio Teologico Interdiocesano affiliato alla Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna: un ciclo di studi universitari in Teologia per offrire un percorso di formazione ai laici e ai seminaristi.

Le tappe recenti
Il progetto “Reggio Città Universitaria” nasce il 23 aprile 2018: il vescovo di Reggio Emilia – Guastalla Massimo Camisasca annuncia la decisione di mettere a disposizione della comunità reggiana l’immobile del Seminario di viale Timavo al fine di aprire un nuovo polo universitario.
Il 25 ottobre 2018 Diocesi di Reggio Emilia – Guastalla, Comune di Reggio Emilia e Università di Modena e Reggio Emilia (Unimore) firmano un protocollo d’intesa per l’ingresso di Unimore nello stabile del Seminario. È l’avvio dell’iter di progettazione del restauro dell’ala nord del Seminario e della raccolta di adesioni tra enti pubblici e privati, aziende e istituzioni del territorio, al fine di raccogliere i fondi necessari alla ristrutturazione.
Il 20 dicembre 2018 si costituisce il Comitato “Reggio Città Universitaria”, di cui è eletto presidente l’architetto Mauro Severi.

Il lotto A
Il 29 aprile 2019 iniziano i lavori. Il cantiere coinvolge tutti i piani dell’ala nord, la più vicina a viale Timavo: si interviene dal seminterrato fino al terzo piano. Il primo lotto di lavori ha portato alla realizzazione di 114 uffici, 14 aule, 74 servizi igienici, oltre a 100 posti auto e 200 posti biciclette. Complessivamente sono stati realizzati 1.165 posti in aula e 160 postazioni di lavoro in oltre 9.000 metri quadrati. Altrettanti sono di parco e aree verdi.
In questa fase sono state realizzate tre grandi aule. La prima è stata ricavata dal restauro dell’aula magna del Seminario, si trova al primo piano dell’ala nord ovest e può accogliere fino a 182 persone. Nel seminterrato, sotto l’atrio di ingresso, è stato realizzato un auditorium da 287 posti. La terza grande aula didattica non era inizialmente prevista, ma il Comitato ha recuperato i fondi e si è proceduto al recupero della chiesa superiore del Seminario. È nata così l’aula “Artigianelli” che dispone di 220 posti. Il seminterrato dell’ala nord è stato destinato a foyer, ai servizi del Centro elaborazione dati e alle sotto-centrali impianti.
Complessivamente il Comitato “Reggio Città Universitaria” ha investito 7,7 milioni di euro.
Il lotto A vede ha visto convergere la disponibilità di investitori pubblici e privati.
Il progetto ha trovato sostegno da parte di tutti gli enti locali: Comune, Provincia e Regione, oltre che di Unindustria, Camera di Commercio e Fondazione Manodori. Decine di associazioni e imprese hanno risposto all’invito del vescovo Massimo Camisasca e del Comitato a sostenere economicamente il progetto.
Nonostante la pandemia i lavori non hanno subito ritardi.
Il lotto A è stato ufficialmente consegnato all’Università il 21 novembre 2020 e nei mesi successivi gli spazi sono stati arredati.
Il 13 settembre 2021 Annamaria Contini, professoressa ordinaria di Estetica e Direttrice del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane, ha tenuto la prima lezione nel terzo polo universitario di Unimore a Reggio Emilia.



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