Reggio. Gazza imita (male) i candidati avversari in chat e la campagna elettorale si infiamma

Gazza Aguzzoli Tarquini

Un segretario provinciale del Pd che si mette a imitare i candidati sindaci avversari, un vocale che (come sempre…) corre rapido su Whatsapp e la campagna elettorale reggiana che, improvvisamente, prova a destarsi dal torpore probabilmente dovuto alle estenuanti trattative che hanno sfinito tanto il centrosinistra quanto il centrodestra.

Protagonista della vicenda il segretario provinciale del Pd Massimo Gazza che, su una chat di politici, a cui partecipano circa 50 persone (tra maggioranza e opposizione), in un dialogo immaginario imita il candidato sindaco del centrodestra, Giovanni Tarquini, e quello di Coalizione Civica, Fabrizio Aguzzoli.
Aguzzoli, nella fantasiosa ricostruzione, chiede a Tarquini un incontro per “giurargli fedeltà eterna” al ballottaggio. Il candidato del centrodestra risponde che si possono vedere quando vuole, poi chiude la telefonata con un “buona domenica, che Dio sia con te”, riferimento alla sua cultura cattolica.

La cosa non è piaciuta affatto al candidato di Coalizione Civica Fabrizio Aguzzoli che spiega: “Nella storia della politica locale non si era mai visto un segretario provinciale del maggiore partito di centrosinistra improvvisarsi imitatore nel tentativo, non riuscitissimo, di prendere in giro gli avversari politici – tuona il candidato di Coalizione civica, Fabrizio Aguzzoli – L’impresa di unire la professione politica a quella di comico è riuscita al segretario provinciale del Pd Massimo Gazza, che pochi giorni fa ha diffuso in una chat Whatsapp due audio in cui imita, male, il sottoscritto e il candidato del centrodestra Tarquini, nel tentativo di screditarci. Con questo brillante autogol, l’unico ad aver perso credibilità è Gazza stesso”.

Aguzzoli spiega poi di aver ricevuto i vocali incriminati del Gazza-Noschese praticamente in tempo reale, “d’altro canto, avendoli il segretario provinciale del Pd inviati su una chat particolarmente frequentata,e, i cui frequentatori non brillano certo per riservatezza, era inevitabile che non sarebbero rimasti circoscritti”.
“La prima reazione è stata di incredulità e sorpresa, possibile? Proprio il segretario provinciale? Se avessi seguito l’istinto d’impeto lo avrei chiamato per esprimergli il mio disappunto, d’altra parte ho il suo numero, datomi proprio da lui nell’estate scorsa, che fino ad ora non ho mai usato – continua Aguzzoli – Ma, per età, non sono più un uomo che reagisce d’impeto e il numero non l’ho usato neanche questa volta e penso di avere fatto bene. Per dirgli cosa poi? Era comunque una chat privata, anche se poi divulgata urbi et orbi, l’imitazione mia e dell’avvocato Tarquini era anche di bassissimo livello qualitativo e l’immagine dell’imitatore ne risultava direi proprio di basso profilo, se non altro per l’importante ruolo politico ricoperto.
Mi viene da pensare che evidentemente l’ideatore e costruttore di questo “campo larghissimo” che si presenterà unito alle prossime elezioni amministrative, abbia già i nervi particolarmente scoperti e non si senta poi così sicuro di se e delle sue potenzialità. Forse avrà pensato che, per consolidare il risultato elettorale, sia meglio concimare fin da adesso il campo larghissimo con le sue esternazioni da cabaret.
Io spero, in questa campagna elettorale, di riuscire a comunicare il mio pensiero in modo diverso e sono certo che anche gli avvocati Tarquini e Soragni lo faranno”.

Stringata la replica del segretario del Pd Massimo Gazza: “I vocali a cui fa riferimento Aguzzoli sono da contestualizzare all’interno di una chat satirica ‘Polemica diretta’ a cui partecipano diversi protagonisti della vita politica e culturale della città e hanno un tenore del tutto scherzoso e ironico, di certo non contengono offese e ingiurie”.



C'è 1 Commento

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  1. Roberto Marchesi

    Fa sorridere vedere come l’utilizzo della parola “satira” venga utilizzata esclusivamente a proprio piacimento, distinguendola dalla ingiuria o offesa. E dire che Gazza sarebbe un insegnante e quindi il primo a dover dare un buon esempio. Che uomo piccolo


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