Reggio e quelle indagini sulle cosche

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Scrive il portavoce di Fratelli d’Italia a Reggio Emilia, Marco Eboli, in merito a un articolo apparso su Il Riformista: “L’articolo pubblicato oggi dal quotidiano online “il Riformista” diretto dal comunista Sansonetti, contiene notizie che, se confermate, non potranno che provocare una deflagrazione presso la Procura della Repubblica di Reggio Emilia ed il Comune. Si legge che dal 2012 all’inizio del 2013,quando era Sindaco l’attuale capogruppo PD alla Camera Graziano Delrio, strenuo difensore del Procuratore capo della nostra città, Marco Mescolini, i servizi segreti italiani “attenzionarono” i rapporti tra il PD locale e la cosca ‘ndranghetista Grande Aracri. Il comandante dei servizi segreti inviò alcune note informative al reparto operativo del comando provinciale dei carabinieri di Reggio Emilia, aventi per oggetto il business da parte delle mafie nella ricostruzione post sisma che aveva interessato l’Emilia nel 2012.

La nota dei servizi segreti verteva sulla gestione dell’attività urbanistica del Comune di Reggio Emilia, ed al centro vi poneva il ruolo “strategico” di Maria Sergio, di Cutro, moglie dell’attuale Sindaco Luca Vecchi, allora capogruppo PD in Sala del Tricolore, Sindaco Delrio, attuale capogruppo PD alla Camera.

La cosca, secondo i servizi segreti avrebbe avuto rassicurazioni dalla Sergio, moglie dell’attuale Sindaco Vecchi PD, sulla possibilità di ottenere “dei favoritismi”, essendo al tempo dirigente del servizio pianificazione e qualità urbana del Comune di Reggio Emilia (da quando è diventato Sindaco il marito, svolge mansioni analoghe presso il Comune di Modena, a guida PD). Dei presunti “favoritismi” avrebbe beneficiato, tra gli altri, Gaetano Papaleo, la cui moglie è imparentato con il capo cosca Antonio Dragone. Sempre la nota dei servizi segnala che la Sergio avrebbe favorito nel regolamento urbanistico edilizio l’inserimento di un terreno edificabile, di proprietà di un geometra che “avrebbe avuto il compito di individuare per la ndrangheta lotti di terreno da acquistare con capitali di provenienza illecita, per rivenderli una volta divenuti edificabili” Nel 2006, secondo i servizi segreti la moglie dell’attuale Sindaco Vecchi era stata indagata per corruzione e abuso di ufficio.

Vennero fatte intercettazioni telefoniche e inoltrata una informativa alla Procura della Repubblica di Reggio Emilia, in cui si evidenziava che l’illecito “si concretizza a nel fornire, in anticipo, agli imprenditori favoriti, informazioni su decisioni in itinere che avrebbe dovuto assumere il Comune di Reggio Emilia relative ai cambi di destinazione d’uso dei terreni, da agricoli a commerciali, agevolando l’acquisto a basso costo di vasti terreni, questi in breve tempo avrebbero aumentato notevolmente il valore”. Nel 2010 i carabinieri di Reggio Emilia avavano trasmesso al P. M. Isabella Chiesi, allora facente funzione, una nota relativa ad un terreno nei pressi dell’autostrada che vedeva coinvolti, in un complicato giro di società esponenti del PD e l’allora capogruppo PD, attuale Sindaco, Luca Vecchi. Questa nota il 28 gennaio 2013 fu trasmessa al Procuratore capo di Reggio Emilia Sergio Grandinetti. La nota dei carabinieri di Reggio Emilia chiedeva, inoltre, il sequestro dei documenti relativi alla vendita di alcuni terreni segnalati dai servizi segreti. Il Procuratore Grandinetti invio’ tutto il fascicolo alla Procura distrettuale di Bologna, chiedendo, nella lettera di accompagnamento, di essere informato sul proseguio delle indagini.

La Procura di Bologna consegnò il fascicolo inviato da Grandinetti al P. M. Marco Mescolini, attuale Capo della Procura di Reggio Emilia, coinvolto nelle intercettazioni relative alle nomine nelle Procure, di cui è imputato, rinviato a giudizio, alcuni giorni fa dal Tribunale di Perugia il giudice Palamara. Alla luce di queste notizie l’atteggiamento del Procuratore Mescolini, non può più essere quello di avvalersi della facoltà di non rispondere, deve assolutamente e pubblicamente dire che cosa ne fece del fascicolo che gli trasmise l’allora Procuratore della Repubblica di Reggio Emilia Grandinetti. Il Sindaco Vecchi, la moglie Maria Sergio, l’attuale capigruppo del PD Delrio, ai tempi della informativa dei segreti Sindaco della città, non possono più fare come le tre scimmiette che non vedono, non sentono e non parlano. Se le notizie sono false, diano spiegazioni e querelino il Riformista.

Se fossero vere si dimettano. La strategia politica, da loro adottata, sino ad ora, mutuata dal detto siciliano “calati giunco che passa la piena”, non regge più perché l’acqua sta ormai travolgendo la diga del silenzio”.



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