Reggio. De Franco: un po’ di chiarezza sulla presunta vendita di case popolari

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Scrive in una nota stampa Lanfranco de Franco, assessore a Casa e Partecipazione del Comune di Reggio Emilia: “Negli ultimi giorni, dopo la sessione di voto sul Bilancio comunale, alcuni esponenti di partiti e gruppi di opposizione hanno attaccato la Giunta comunale e il sottoscritto in merito alla previsione di introito di 3,5 milioni di euro da alienazione di alloggi Erp. In particolare i concetti espressi sono tre: il Comune si starebbe disfacendo dei propri alloggi popolari, starebbe alienando alloggi fatiscenti, starebbe concentrando le proprie proprietà in quartieri ghetto. Vorrei chiarire che nessuna di queste cose corrisponde alla realtà.

La cifra dei 3,5 milioni fa riferimento a una quota di cofinanziamento del progetto “902/Abitare Solidale” che prevede complessivamente la realizzazione di 109 alloggi di proprietà pubblica e 38 in vendita convenzionata, in un contesto come la zona stazione in cui da tempo veniva auspicato un intervento del Comune per la riqualificazione del quartiere. Per procedere però è necessaria l’acquisizione delle proprietà attualmente private: per fare questo abbiamo previsto tra le opzioni la possibilità di offrire un nostro alloggio in cambio ai proprietari privati per garantire loro la possibilità di mantenere una casa di proprietà al termine del percorso. Qualora invece i proprietari privati volessero la liquidazione economica dell’alloggio, verrebbero pagati con risorse ottenute dalla vendita di alloggi Erp rimasti in condomini ormai totalmente privati: in questi casi dunque permettiamo agli attuali inquilini Erp di riscattare la casa pubblica in cui vivono spesso da decenni, dando al Comune l’occasione di razionalizzare e migliorare la gestione del patrimonio Erp. In ogni caso al termine del progetto la proprietà pubblica sarà aumentata e non invariata o tanto meno diminuita.

Non parliamo dunque di alienare alloggi fatiscenti o di creare quartieri ghetto concentrando le nostre proprietà. Vorrei ricordare che Acer Reggio Emilia è presente in circa 550 condomini, di cui più di 200 di proprietà totalmente pubblica. In molti condomini siamo in situazioni di proprietà mista e in particolare in alcuni casi dove, avendo solo uno o due alloggi in proprietà, abbiamo una quota estremamente minoritaria di millesimi, rileviamo maggiori problemi di gestione e di interventi di manutenzione straordinaria dovendo spesso “mettere d’accordo” molti proprietari privati con necessità o idee diverse rispetto a noi proprietà pubblica. Valutiamo dunque utile alienare alcuni alloggi in queste condizioni per acquisire invece alloggi in condomini a maggioranza o totale proprietà pubblica ai fini di una migliore gestione del nostro patrimonio, senza in alcun modo alimentare presunti “quartieri ghetto” o accentrando la presenza in poche zone, ma anzi continuando a investire in maniera diffusa sulla qualità delle case e dei quartieri della città.

Nulla a che vedere con il caso di Bologna cui si fa riferimento, dove correttamente la collega Emily Clancy ha deciso di bloccare il piano delle alienazioni degli alloggi Erp. Questo parallelismo non ha senso perché mentre altri comuni come appunto Bologna hanno continuato in un recente passato a vendere case popolari, questo a Reggio non è stato fatto, mentre abbiamo continuato ad aumentare la nostra offerta come dimostrano il recente completamento di 40 nuovi alloggi nel quartiere Compagnoni e il piano di acquisizioni da 3,2 milioni di euro grazie ai fondi complementari Pnrr”.