Reggio. Carrozzeria Capelli, anche il Consiglio di Stato dà ragione al Comune. Eboli: “Deve abbattere e pagare”

Andrea Capelli con Luca Vecchi

Lo scorso primo dicembre il Tar dell’Emilia-Romagna aveva respinto l’istanza cautelare presentata dalle società Capelli srl e Immobiliare Amarossi srl contro il Comune di Reggio, che il 26 luglio del 2021 aveva negato il permesso a costruire in sanatoria relativo a una casetta in legno di 29 metri quadrati utilizzata dall’autocarrozzeria reggiana come ufficio, intimando all’azienda di demolirla. Con la stessa ordinanza il Tar aveva respinto anche la richiesta dei ricorrenti contro il pagamento della sanzione di 20.000 euro.

Ora, a tre mesi di distanza, anche il Consiglio di Stato – a cui la ditta Capelli srl si era rivolta presentando un ulteriore ricorso – ha ribadito l’orientamento a favore del Comune, sancendo la definitiva sconfitta dell’azienda ricorrente, che ora dovrà eliminare la costruzione.

“Quindi ora i Capelli devono abbattere l’abuso edilizio e pagare la multa”, hanno commentato il portavoce reggiano di Fratelli d’Italia Marco Eboli, che già aveva preso posizione sulla vicenda in passato, e il responsabile del dipartimento sicurezza di Fratelli d’Italia di Reggio Ivaldo Casali.

La questione, ha sottolineato Eboli, “riguarda anche l’attuale presidente di Farmacie comunali riunite Andrea Capelli”, che rappresenta il 25% dei voti nell’assemblea dei soci della ditta di famiglia. Eboli non ha mancato di ricordare che “in precedenza il Presidentissimo, che in questo caso non va benissimo, aveva ironizzato sulle critiche mosse da Fratelli d’Italia”.

“Pensiamo – hanno aggiunto Eboli e Casali – che ora sul suo volto comparirà un sorriso amaro e anche lui, in qualità di socio, dovrà mettere mano al portafoglio e chiudere una vicenda anche politicamente ed eticamente surreale: con lui, presidente di Fcr, su nomina del suo compagno di partito, il sindaco di Reggio Vecchi, che in veste di socio della ditta di famiglia ricorre, perdendo, per non abbattere una casetta abusiva costruita accanto alla sede della loro carrozzeria e pagare 20.000 euro di multa. Potevano uscirne, lui e la sua famiglia, con più dignità, pagando sin dall’inizio, senza arrivare al Consiglio di Stato”.