Parco industriale di Mancasale: 5,2 milioni di euro per il depuratore delle acque reflue

depuratore

Venerdì 22 febbraio i responsabili tecnici di Ireti, assieme al Comune di Reggio Emilia, hanno incontrato i rappresentanti delle associazioni di categoria per presentare gli importanti investimenti programmati sull’impianto di depurazione di Mancasale con l’obiettivo di migliorarne l’efficienza e ridurne ulteriormente l’impatto ambientale per quanto attiene in particolare gli odori conseguenti allo stoccaggio fanghi e depurazione delle acque.

Nel nuovo Piano d’ambito 2019/2022, recentemente approvato, sono infatti previsti investimenti per complessivi 5,2 milioni di euro che consentiranno di migliorare in maniera significativa le strutture di stoccaggio dei fanghi e l’ex essiccatore, i processi di digestione anaerobica e ispessimento fanghi, la fase di pretrattamento, l’impianto chimico fisico, i trattamenti e i letti di essiccamento. Si tratta di opere che prenderanno il via a marzo 2019.

A Mancasale vengono lavorati circa 2.500 metri cubi di acque reflue ogni ora, provenienti dalle reti fognarie miste della città di Reggio e dei comuni di Albinea e Bagnolo. Un procedimento complesso che impiega 24 ore per completarsi, basato sulla depurazione biologica tramite microrganismi e in grado di generare nuova energia dai fanghi di scarto. Grazie a questo importante investimento, i processi di depurazione e le successive attività di stoccaggio verranno rese maggiormente efficienti e sostenibili con l’obiettivo di risolvere definitivamente le problematiche connesse all’impatto odorigeno della struttura.

“Il progetto di progressiva trasformazione della zona industriale di Mancasale in un moderno Parco industriale – ha detto oggi l’assessore comunale alla Rigenerazione urbana Alex Pratissoli in visita a Mancasale – rinnovato sotto gli aspetti della sicurezza, accessibilità e connettività, avviato nel 2016 con un importante investimento pubblico da oltre 2,1 milioni di euro, prosegue attraverso una serie di investimenti privati che porteranno ad un ulteriore innalzamento della qualità urbana: dalla realizzazione di un nuovo parcheggio da oltre 150 posti auto di fianco alla mensa di via Calvi di Coenzo i cui lavori sono già a buon punto; a nuovi investimenti sul sistema di videosorveglianza e lettura targhe, illuminazione pubblica e asfaltature delle strade. Soprattutto, l’investimento presentato oggi da Ireti, che si pone l’obiettivo di risolvere definitivamente le problematiche connesse alla convivenza fra il grande impianto di depurazione delle acque della città presente a Mancasale e le aziende confinanti, rappresenta un significativo salto di qualità per il Parco Industriale. Si tratta infatti di una serie di opere programmate sul triennio di oltre 5 milioni di euro che vanno nella direzione auspicata del superamento delle problematiche connesse all’impatto ambientale dell’impianto per quanto attiene gli odori, seppur già oggi in gran parte ridotto rispetto al recente passato, che rappresenta una risposta concreta alle richieste delle associazioni di categoria e delle imprese qui insediate per rendere ancora più attrattivo questo luogo e incentivare così nuovi investimenti”.

Il depuratore di Mancasale serve il comprensorio irriguo situato a nord della città per una superficie complessiva di oltre 2000 ettari, con 80 chilometri di canali potenzialmente interessati all’immissione delle acque reflue depurate. La gestione dell’impianto e della rete irrigua vengono condotti secondo specifici accordi di programma siglati tra tutti i soggetti interessati con l’obiettivo di garantire la massima efficienza e sicurezza del servizio.

L’impianto di Mancasale rappresenta inoltre un’importante infrastruttura nel sistema di gestione della depurazione regionale e un’eccellenza a livello nazionale: si tratta infatti del primo impianto in Emilia Romagna nel riutilizzo delle acque reflue per l’irrigazione dei campi agricoli. Nel corso della stagione irrigua l’impianto permette di recuperare un quantitativo complessivo di risorsa idrica variabile dai 4 ai 6 milioni di metri cubi per anno.

Si tratta dunque di un polo strategico per il territorio poiché, non solo migliora la qualità delle acque superficiali, ma permette il recupero e il riutilizzo delle acque reflue a beneficio dell’ambiente e delle aziende agricole limitrofe. Ecco qualche numero dell’impianto: 19 Mmc/anno di reflui trattati; 6 Mmc/anno di reflui affinati idonei al recupero irriguo; 3,3 MkgCOD/anno il carico organico trattato; 9,3 ktTQ/anno di fanghi biologici avviati a beneficio diretto dell’agricoltura; 1,3 MWh/anno di produzione elettrica da solare fotovoltaico; 0,7 MWh/anno di produzione elettrica da recupero biogas.

Il 22 marzo prossimo, in occasione della giornata mondiale dell’acqua, verrà infine inaugurato, presso il depuratore di Mancasale, il Parco delle acque depurate pensato da Iren per tutti i cittadini che potranno seguire dal vivo il procedimento di depurazione. Il progetto prevede la realizzazione di un percorso pedonale ad alta accessibilità con segnaletica informativa ed arte urbana per raccontare i processi di depurazione: i muri dell’impianto prenderanno vita grazie al progetto di rigenerazione Pad – Parco acque depurate, a cura di Edu.Iren e della startup Museum Reloaded.