In questi giorni tiene inevitabilmente banco, a Reggio, la notizia del passaggio di proprietà di “Il Mercato Eat&Meet” di Reggio: la storica struttura del centro storico, oggetto di un progetto di rilancio che avrebbe dovuto trasformarla in un food market di nuova generazione, ma che non è mai veramente decollato, ha cambiato proprietario a meno di due anni dall’inaugurazione, avvenuta in pompa magna nell’aprile del 2023.
Sonae Sierra Italy, la branca italiana della multinazionale portoghese specializzata in spazi commerciali, che fino a oggi aveva in mano l’80% delle quote della società, si è sfilata, cedendo il suo pacchetto di controllo alla reggiana Real Estate Italia (che già deteneva il restante 20%): adesso, quindi, Rei Consulting è diventata proprietaria dell’intero pacchetto societario.
L’epilogo della vicenda non ha stupito il consigliere regionale e segretario provinciale reggiano di Fratelli d’Italia Alessandro Aragona, secondo il quale la cessione delle quote “certifica, purtroppo, il fallimento di un progetto che fin dall’inizio presentava tutti i crismi di un’operazione senza futuro. È la conferma degli enormi dubbi espressi dalla cittadinanza e dalle minoranze consiliari quando venne presentato il nuovo format, ed è l’ennesima dimostrazione di presunzione e arroganza di chi non riusciva a percepire l’importanza di una visione a lungo periodo. Con punte tragicomiche, come l’annuncio dell’arrivo – grazie al Mercato Coperto – di un milione di turisti all’anno”.
Le parole dell’amministratore delegato di Real Estate Italia Daniele Menozzi, secondo cui il passaggio di consegne sarebbe stato già previsto negli accordi iniziali, per Aragona “appaiono una excusatio non petita di chi tenta di giustificare quella che invece era fin dall’inizio una pessima scelta imprenditoriale. Ma ancora più grave per la città è che l’ad abbia specificato che, pur ragionando finalmente su un format di tipo diverso che richiami esperienze di eccellenza e di valorizzazione del brand locale, il tema della reggianità non è una scelta imprenditoriale di Rei ma attiene alla vocazione degli imprenditori privati”.
Questo significa, si chiede Aragona, “che nel caso in cui imprenditori privati intenzionati a portare l’eccellenza reggiana dentro al mercato coperto non trovino, come già successo in passato, le condizioni adatte per farlo, avremo ancora una volta i chiringuito in stile Copacabana? Il tema della reggianità deve essere centrale nella visione di sviluppo dell’amministrazione cittadina, guidando la nuova proposta commerciale di un’area che già da tempo avrebbe potuto essere, e non è stata, la vetrina della città. È arrivato il momento che gli assessori ripartano, prima di nuove enunciazioni ampollose, da un bagno di umiltà che sia fatto di ascolto e condivisione con chi, forse, avrebbe evitato all’amministrazione cittadina questa ennesima pessima figura”.
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