L’America è un paese contradditorio, complesso non riducibile a una caricatura come spesso viene letto attraverso le lenti europee. Un Paese in cui, ad esempio, destra e sinistra non rispettano i canoni a cui noi siamo abituati a pensare. Dove interventi legislativi federali e/o statali rivolti – ad esempio – a tutela dei ceti più poveri o minoranze etniche come l’afroamericana o la cinese trovano resistenze e opposizioni all’interno delle stesse comunità.
«Esiste una realtà dissonante e scomoda – scrive l’ex corrispondente della “Repubblica” – : una cultura delle armi che non ha niente a che vedere con i suprematisti bianchi, l’estrema destra, Trump. Ci sono afroamericani che vogliono un fucile carico a portata di mano perché sul marciapiede di fronte casa loro le gang spadroneggiano. È il fenomeno della violenza “black on black” – tra neri, o anche tra ispanici – responsabile di una strage quasi invisibile, perché i media progressisti non vogliono evocarla. … A New York nel 2022 si è insediato un nuovo sindaco, Eric Adams. che per vent’anni lavorò in polizia».
Lo hanno eletto gli abitanti dei quartieri meno ricchi, stanchi di due anni di recrudescenza della criminalità, una nomina che «è stata un ribaltone rispetto ai due anni seguiti alle proteste spesso violente del movimento Black Lives Matter» che aveva imposto il taglio ai fondi per la polizia.
Sulla spinta del “1619 Project”, a scuola, sottolinea Rampini, ai bambini afroamericani e ispanici viene insegnato «che devono ribellarsi contro una società tuttora segnata dallo schiavismo; ai bambini bianchi si spiega che loro sono impregnati di razzismo». Un indottrinamento di massa (chiamato Critical Race Theory) che ha sollevato «una controffensiva dal basso» che ha portato in Virginia a eleggere, nel 2021, un governatore repubblicano, quando solo l’anno prima la maggioranza aveva votato per Biden. Tanti altri esempi indicatori della complessità della società americana.
Due Americhe esistono: una, quella della due coste, dell’Atlantico e del Pacifico, caratterizzate da un ceto medio-alto dei laureati che fanno opinione a New York, Boston, San Francisco e Los Angeles ecc., l’altra sta in mezzo la fly over country, ovvero sorvolata, cioè ignorata, dall’intelligencija, un’altra America rappresentata, scrive Rampini, dalla «Florida [che] è in guerra contro questo modello culturale». Di quale modello parliamo? Parliamo della cancel culture o woke culture, del politically correct (fondamentalista), perché anche riempendo «tutte le caselle giuste della sinistra americana» ambientalista radicale, antirazzista, femminista, pro Lgbtq, si può essere scavalcati a sinistra, perché esiste sempre un’Alexandra Ocasio-Cortez pronta a contestare posizioni che tu ritieni appunto di “sinistra”. Contestazioni, casomai, supportate dalla spietata, ma superficiale, “legge” dei social. Nel nostro caso: la figlia di un amico giornalista dell’autore “sposa” la “fatwa” contro J.K. Rowling (l’autrice di “Harry Potter”), femminista storica, colpevole di aver «osato sostenere che esiste una “identità biologica” della donna. Di conseguenza Rowling è stata accusata di transfobia, è finita su una lista nera di reprobi, ha ricevuti perfino minacce di morte». Alla domanda del padre se fosse sicura, e avesse letto le dichiarazioni di Rowling, la figlia gli risponde di no, che gli bastava le condanne social. «È un meccanismo che sta facendo molte vittime…».
Ma che si parli di sanità, di armi, di aborto, di scuola, di educazione, di senso civico, di tasse, di patriottismo, di economia, di America vs resto del mondo, di giovani, ecc. Rampini, da cittadino americano, lo racconta efficacemente inserendo anche esperienze personali nel quadro dell’analisi più generale della società americana. E su un punto insiste: l’America non è bianca o nera ma ricca di sfumature, che possono piacere o meno. L’America ha avuto la capacità di influenzare tutti gli altri… anche se a sua volta «è una nazione aperta alle influenze esterne».
Da leggere.
(Federico Rampini, America. Viaggio alla riscoperta di un Paese, Solferino, 2022, pp. 284, 18 euro, recensione di Glauco Bertani).
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Hanno perso.La liberazione è vvina
si certo, infatti adesso cella diventerà meta turistica di alto livello....
Ma a nessuno ha infastidito la sorridente e gioiosa presenza del Sindaco e dell'Assessore Bonvicini all'abbattimento di quel monumento dello spreco di risorse pubbliche e […]