Giovedì 30 maggio dalle 10.30 alle 13.30 davanti alla prefettura di Reggio è in programma l’iniziativa “Liberi di insegnare, liberi di imparare”, un sit-in di protesta organizzato dai sindacati reggiani della scuola a seguito della sospensione dell’insegnante dell’istituto tecnico “Vittorio Emanuele II” di Palermo, oggetto di un procedimento disciplinare per aver “consentito” agli studenti, in occasione di una presentazione durante la Giornata della memoria, di evidenziare analogie tra le leggi razziali del 1938 e il primo Decreto sicurezza del governo Conte promosso dal ministro dell’Interno Matteo Salvini.
La vicenda, nei giorni scorsi, ha visto il ritiro della sospensione e il rientro a scuola dell’insegnante, “ma è indice di un clima inasprito in cui il diritto di critica viene sistematicamente violato”, secondo i sindacati reggiani: “Dobbiamo reagire con forza, tutti. L’accusa e la sospensione per “omessa vigilanza” sono state gravissime provocazioni contro il libero insegnamento e la libertà di ricerca, ed è giusto che tutto il personale delle istituzioni scolastiche reggiane si mobiliti per difendere la scuola della nostra Costituzione. La libertà di insegnamento non riguarda solo gli insegnanti: ci riguarda tutti e tutte in quanto cittadini e cittadine di questo paese”.
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Mi paiono pochini pochini 7 anni per aver causato la morte di 4 persone di cui tre bambini, con aggravante di abuso alcoolici, droga, guida
proposta: ma se a tutti questi giovani nuovi italiani, tutta salute e crack, cominciassimo a fargli scavare, dei buchi per terra (altresi' chiamate miniere)
tranquilli che il nuovo reggiano e' gia' stato scarcerato ed e' di nuovo libero di girare per la nostra citta' in cerca di Crack. Se […]