Fine vita, Emilia Coraggiosa: indicare anche il fiduciario supplente

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Il tema del consenso informato dei pazienti riguardo agli accertamenti diagnostici e ai trattamenti sanitari cui devono essere sottoposti, nella logica della pianificazione condivisa delle cure e del recepimento delle disposizioni sulle cure di fine vita, finisce al centro di un’interrogazione presentata in Regione da Federico Alessandro Amico e Igor Taruffi (ERCoraggiosa).

A seguito dell’istituzione della Banca dati nazionale delle Dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat) – riportano i consiglieri –, istituto previsto dalla legge detta Biotestamento, in questi giorni i Comuni stanno comunicando ai cittadini che si sta provvedendo alla trasmissione delle Dat alla Banca dati nazionale. In un primo momento – precisano i proponenti l’atto ispettivo –, i Comuni invieranno alla Banca dati nazionale i nomi del Disponente e del Fiduciario e solo a seguire la copia della dichiarazione. Come segnalato dalle associazioni che si occupano della materia, “Libera Uscita” di Modena e “Iniziativa laica” di Reggio Emilia, viene omessa la comunicazione del nome del Fiduciario supplente anche se nominato.

“In un momento di emergenza sanitaria- sottolineano i consiglieri- è quanto mai necessario per la corretta interpretazione, da parte dei medici, delle disposizioni sulle cure di fine vita che tutte le figure indicate dal dichiarante possano essere prontamente reperibili. Il Fiduciario supplente, infatti, viene nominato proprio per cautelarsi nell’eventualità di decesso o di irreperibilità del primo designato”.

Per questo motivo Amico e Taruffi chiedono alla Giunta “se ci sia l’intenzione di predisporre indicazioni da fornire agli Enti locali affinché venga riportata, oltre a quella del Fiduciario, anche l’indicazione del Fiduciario supplente, sollecitando il ministero della Salute ad assicurare alla Banca dati nazionale anche il nominativo del Fiduciario supplente”.