Un’altra grande ospite internazionale è attesa in terra emiliana per il settimo appuntamento reggiano del Festival Mundus: mercoledì 24 luglio, infatti, nella bella cornice del cortile del Palazzo dei Principi a Correggio si esibirà la cantante e musicista portoghese Luìsa Sobral con il concerto intitolato “Rosa”, dal titolo del suo ultimo album. Ad accompagnarla saranno la voce e le chitarre di Manuel Dos Reis Rocha.
L’evento – biglietto d’ingresso 5 euro – rientra nell’ambito dell’edizione 2019 della rassegna musicale organizzata da Ater (Associazione Teatrale Emilia-Romagna) assieme alla Regione Emilia-Romagna e a tutti i Comuni partecipanti (Carpi, Casalgrande, Correggio, Modena, Reggio e Scandiano).
Luísa Sobral è una delle più importanti compositrici e cantanti jazz della nuova generazione di musicisti portoghesi. Ha debuttato nel 2011 con “The Cherry on My Cake”, un disco che ha ricevuto ottimi consensi sia a livello di pubblico che di critica. Ne è seguito “There’s a Flower in My Bedroom” (2013), con ospiti di spicco quali Jamie Cullum, António Zambujo e Mário Laginha; “Lu-Pu-I-Pi-Sa-Pa”, nel 2014, ha segnato poi la maturazione dell’artista lusitana, con l’espansione del suo universo musicale e il superamento dell’estetica dei suoi primi due dischi. Infine “Luisa”, nel 2016, registrato a Los Angeles sotto la guida del prestigioso produttore Joe Henry.
Luísa Sobral ha suonato in festival importanti: Barcelona Jazz Festival, Cartagena Jazz Festival, London Jazz Festival, Cully Jazz, SXSW in Texas, solo per citarne alcuni; ha fatto tournée in Spagna, Francia, Turchia, Israele, Germania, Svizzera, Lussemburgo, Usa, Marocco, Sud Africa, Namibia, Zimbabwa, Botswana, Brasile e Uruguay.
Nel 2017 ha composto “Amar Pelos Dois”, canzone interpretata dal fratello Salvador Sobral e vincitrice dell’Eurovision Song Contest.
Alla fine del 2018 è uscito “Rosa”, il suo quinto disco di inediti. Per produrlo ha invitato il catalano Raül Refree, uno dei più prestigiosi produttori e pluristrumentisti spagnoli, inserendo nel lavoro alcuni strumenti classici come un trio di fiati e delle percussioni. “Rosa” è il disco più personale, maturo e intimo della musicista.
Ultimi commenti
peccato privarsi di cosi' tanta bellezza...lo Skyline di Cella non sara' mai piu' come prima.
Ma il Sindaco è la Giunta, non pensano a ridurre la spesa della complessa macchina comunale, lo stipendiopolo comunale è stato classificato come la maggior
Stato di abbandono? Io direi più atti di vandalismo...