Covid, in Emilia la campagna vaccinale accelera

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Alzare il ritmo della campagna vaccinale già ora con le dosi disponibili. Per cambiare definitivamente passo non appena saranno disponibili le nuove forniture (oltre 50 milioni di dosi per l’Italia nel secondo trimestre dell’anno), molto maggiori rispetto alle attuali, come prevede il piano nazionale del Governo.

Nuovi punti vaccinali: 124 in totale
Al momento, in aprile in Emilia-Romagna è previsto l’arrivo di quasi 600mila dosi tra Pfizer, Moderna e AstraZeneca, da somministrare nei 102 punti vaccinali già operativi – di cui 21 dedicati a persone con 80 anni e più – a cui ne vengono aggiunti altri 22 in fase di attivazione, per un totale di 124 da Piacenza a Rimini.

L’obiettivo è di arrivare a 20mila vaccinazioni al giorno, dalle 14-15mila di media attuali, già con le nuove dosi in arrivo. Per poi poterle triplicare quando aumenteranno ulteriormente le consegne di vaccini.

Completare somministrazioni al personale scolastico
Con il quantitativo già disponibile di AstraZeneca si completeranno le vaccinazioni di volontari e operatori di Protezione civile, poi forze dell’ordine, forze armate e personale universitario. A partire poi dal 5 aprile, le 83.830 nuove dosi di questo vaccino che arriveranno sul territorio saranno tutte consegnate ai medici di medicina generale con l’obiettivo di completare queste categorie ed iniziare a vaccinarne altre.

Anticipare appuntamenti over80
In parallelo, grazie all’arrivo di nuove dosi di Pfizer-BioNTech sarà data un’ulteriore accelerazione alle vaccinazioni degli over 80, anticipando – per chi lo vorrà – le date degli appuntamenti per tutti coloro che hanno già prenotato la prima dose oltre il 15 aprile, come prevede anche il nuovo piano vaccinale nazionale. L’obiettivo, infatti, è vaccinarli tutti entro aprile, anche riducendo le ‘scorte’ di emergenza. I cittadini che hanno già una prenotazione non dovranno fare nulla, perché nel caso di vaccinazione anticipata saranno contattati direttamente.

Velocizzare 75-79anni e iniziare a programmare 70-75enni
La sanità pubblica si concentrerà ancora di più sulla fascia d’età 75-79 anni e inizierà a programmare le vaccinazioni per quella immediatamente inferiore, cioè 70-75enni.

Gestione dosi rimaste: liste riservisti, ma non autocandidature
La Regione ha inviato alle strutture competenti le linee guida sulla gestione delle eventuali dosi rimaste al termine della giornata. I responsabili dei punti vaccinali dovranno tenere uno specifico elenco di possibili ‘riservisti’, persone da vaccinare che rientrano nelle categorie degli aventi diritto sulla base delle priorità fissate dal Piano strategico nazionale. L’elenco dovrà contenere: il nominativo (e dati anagrafici) dei soggetti riservatari; il numero di telefono; la categoria d’appartenenza. Non sono quindi previste autocandidature: i cittadini non devono presentarsi davanti ai punti vaccinali per richiedere eventuali dosi di vaccino avanzate.

Vaccinazione possibile per lavoratori residenti in altra regione
Un’altra novità riguarda determinate categorie di lavoratori che non hanno l’assistenza sanitaria in Emilia-Romagna. Gli insegnanti che lavorano per scuole o università situate sul territorio dell’Emilia-Romagna, ma risiedono in un’altra regione, potranno ugualmente vaccinarsi nel luogo dove lavorano. Stessa opportunità viene data anche agli operatori delle forze armate, delle forze dell’ordine e del soccorso.

Persone estremamente vulnerabili: online elenco patologie codici esenzione
Anche le persone appartenenti alla categoria degli estremamente vulnerabili, con patologie critiche, in carico a strutture sanitarie emiliano romagnole per le cure ma residenti fuori regione, potranno essere vaccinati presso i centri sanitari in cui sono seguiti.

La vaccinazione degli estremamente vulnerabili è già iniziata per i cittadini emiliano-romagnoli e sul sito della Regione sono pubblicate le patologie interessate e i rispettivi codici di esenzione: https://salute.regione.emilia-romagna.it/prenotare-vaccinazione-anti-covid

Anche in questo caso i cittadini non devono prenotarsi, perché vengono contattati direttamente dalla sanità pubblica attraverso le aziende sanitarie competenti territorialmente).

Fine quarantena
Rispetto alle quarantene, nel momento dell’esplosione delle varianti, l’Emilia-Romagna – così come altre regioni – e a seguito di indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, ha previsto in via precauzionale e per maggiore sicurezza la necessità di un tampone negativo, per poter interrompere l’isolamento, anche dopo il termine dei 21 giorni senza sintomi. Questo nelle zone dichiarate rosse o arancione scuro a seguito di ordinanza. Successivamente l’Iss ha emanato nuove indicazioni sulle misure di prevenzione anche in tema di varianti, evidenziando come tale misura non fosse più necessaria.

Di conseguenza dal 21 marzo, decadute le ordinanze regionali, la quarantena torna a chiudersi dopo il ventunesimo giorno senza sintomi, senza necessità di tampone negativo. E’ l’Azienda Usl di competenza ad inviare la documentazione di termine dell’isolamento che comunque non è automatico.