Classifica di Legambiente: bene Reggio

smog traffico

Bene soprattutto Reggio Emilia (quinta in Italia) e Forlì (ottava), ma anche Rimini (14esima), Parma (18), Ferrara (19) e Bologna (23). Male Modena (ultima in regione, esattamente a metà classifica). Ma malissimo la qualità dell’aria: scarsa a Cesena, Ferrara, Modena, Parma, Piacenza e Reggio-Emilia nel 2022 in relazione con le linee guida UE e OMS, insufficiente a Bologna, Forli e Ravenna con Rimini unica mosca bianca dentro i parametri della sufficienza.

È quanto emerge in sintesi da Ecosistema Urbano 2023, il report di Legambiente realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 ORE, sulle performance ambientali di 105 Comuni capoluogo, giunto quest’anno alla sua trentesima edizione. 

“Strada in salita per le città italiane segnate negli ultimi 30 anni da una crescita lenta e troppo altalenante rispetto al tema della sostenibilità e dove le emergenze urbane, nonostante lievi miglioramenti, restano più o meno le stesse: smog, trasporti, spreco idrico, numero di auto circolanti”, commenta  Legambiente per la quale “in questi 30 anni a rallentare la crescita sostenibile delle città sono stati interventi troppo a compartimenti stagni che non hanno permesso quella accelerata che serviva alle aree urbane, in cui oggi si concentra una sfida cruciale”. E così accanto ai lenti e progressivi miglioramenti come l’aumento della percentuale di raccolta differenziata (dal 4,4% in media del ‘94 al 62,7% nel 2022 ma solo in alcuni capoluoghi) e delle piste ciclabili (passate da una media di 0,16m equivalenti/100 abitanti nel ‘98 a una media di 10,59m equivalenti/100 abitanti nel 2022); in questi 30 anni non sono mancati stalli e ritardi. Nessun miglioramento, ad esempio, per il tasso medio di motorizzazione dei comuni capoluogo italiani che si conferma, come trent’anni fa, a livelli tra i più alti d’Europa: 66,6 auto ogni 100 abitanti; è cresciuta la produzione complessiva di rifiuti (passando da una media pro capite di 455 kg/anno del ‘94 a 516 kg/anno nel 2022), e il trasporto pubblico è ancora lontano dalle medie europee ed è passato da 97 viaggi pro capire all’anno nel ’95 ai 65 viaggi pro capire all’anno nel 2022.

Il rapporto Ecosistema Urbano 2023 raccoglie anche le storie di transizione ecologica anti litteram, , raccontate dagli amministratori locali passati, che già da tempo avevano iniziato a cambiare in chiave sostenibile le principali città. I dati del report sono consultabili sulla mappa interattiva – ecosistemi.legambiente.it – con i 19 indicatori, distribuiti in sei aree tematiche: aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia.

 “Le città – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – vanno ripensate come motori di un cambiamento capace di renderle vivibili e a misura umana, nonché laboratori fondamentali per il percorso di decarbonizzazione. Occorre infrastrutturarle, realizzando gli impianti industriali dell’economia circolare, riducendo le perdite nella rete di distribuzione dell’acqua, completando la rete di fognatura e depurazione delle acque reflue, facilitando la permeabilità del tessuto urbano alle acque piovane per adattarsi alla crisi climatica e ricaricare le falde, diffondendo le colonnine di ricarica elettrica negli spazi pubblici. Nei prossimi anni l’Italia dovrà moltiplicare i cantieri della transizione ecologica in tutte le città del nostro Paese, tema al centro del XII° congresso nazionale di Legambiente che si terrà a Roma dal 1 al 3 dicembre 2023 e della nostra campagna itinerante in corso. Siamo in grado di farlo, ma serve quella volontà politica, a livello nazionale e locale, che è mancata finora e che anno dopo anno diventa sempre più urgente”.

La classifica 2023 in Emilia-Romagna: tra le migliori Reggio Emilia, Forlì e Parma

Una classifica pressoché invariata rispetto all’anno precedente quella della sostenibilità ambientale dei capoluoghi di provincia emiliano-romagnoli, ma con qualche eccezione: sebbene il podio regionale si confermi capeggiato da Reggio Emilia, Forlì e Rimini, Ravenna cede il testimone di fanalino di coda a Modena, già penultima nella scorsa edizione, che scende di tre posizioni nella classifica nazionale. In generale, sebbene si veda un complessivo miglioramento in percentuale per ogni città, 6 capoluoghi hanno perso posizioni sulla classifica nazionale.

Calando sul dettaglio dei 19 indicatori che compongono la classifica, i dati sulla qualità dell’aria non sono per niente rassicuranti: scarsa la qualità dell’aria a Cesena, Ferrara, Modena, Parma, Piacenza e Reggio-Emilia nel 2022 in relazione con le linee guida UE e OMS. Insufficienza invece per Bologna, Forli e Ravenna. Rimini unica mosca bianca dentro i parametri della sufficienza.

Inverso il quadro sui rifiuti, che vede 7 dei 9 capoluoghi con una soglia di raccolta differenziata oltre il 65%, con in testa Ferrara (87,6%), Reggio Emilia (81,9%) e Parma (81,9%). In fondo Bologna (62,6%) – dove ancora si attende l’applicazione della Tari –  e Modena (61%). Siamo dunque bravi nella raccolta differenziata (Ferrara è la migliore d’Italia, Reggio, Parma e Forlì occupano dall’ottavo al decimo posto), ma ne produciamo troppi. Ben 7 degli ultimi 9 posti sono infatti occupati da città emilano-romagnole: Ferrara, Reggio Emilia, Cesena, Modena e Rimini che occupano dal 97esimo al 101esimo, Ravenna terzultima e Piacenza addiritttura ultima con quasi 780 chili pro-capite. 

Sul quadro della mobilità, l’Emilia-Romagna in generale è seconda per incidentalità stradale secondo i dati Istat 2020, con 11.692 incidenti, 223 morti e 15.096 feriti. In questo quadro, secondo i dati 2022  Bologna registra un tasso di incidentalità del +10%. Per quanto riguarda la ciclo-pedonalità, Reggio-Emilia si classifica ad un ottimo secondo posto in Italia con 40,46 m equivalenti di piste/100 abitanti, un dato che però i puristi spesso contestano, criticando la qualità di alcune piste ciclabili (a volte semplici strisce per terra, con tanto di palo nel mezzo).

All’interno del report giunto alla trentesima edizione, quest’anno troviamo una serie di interviste dedicate ai sindaci protagonisti di esperienze virtuose in materia ambientale. Tra queste, troviamo la recente introduzione nel contesto urbano di Bologna della Città 30, l’esperienza di Piazza Roma a Modena e il progetto “Reggio Children” di Reggio-Emilia.

La soddisfazione del sindaco di Reggio, Luca Vecchi

“Per il quarto anno consecutivo Reggio Emilia si colloca nelle prime 5 posizioni nella classifica di Legambiente. È la conferma di un processo di cambiamento in atto che, grazie al raggiungimento di importanti traguardi, sta rendendo strutturale un modello di sviluppo funzionale a far rientrare il territorio dentro i limiti della sostenibilità. Le eccellenze sulla gestione dei rifiuti, l’efficienza del servizi idrico, gli investimenti nella mobilità ciclabile e la transizione energetica hanno rafforzato il cambiamento culturale verso una città più attenta all’ambiente e competitiva, che rappresenta anche la principale sfida per il futuro della nostra comunità. La recente approvazione del Piano urbanistico generale traccia la cornice strategica anche sul medio e sul lungo termine. Reggio, in questi anni, è progressivamente cambiata, accrescendo la sua sensibilità e la consapevolezza della necessità di continuare a spingere la transizione ecologica ed energetica. I cambiamenti culturali e l’evoluzione dei comportamenti collettivi sono sempre l’esito finale dei processi di trasformazione. In questi anni abbiamo progressivamente innovato il modello di sviluppo rendendo Reggio Emilia una comunità economica competitiva, dotata di servizi di qualità ma capace di affrontare con coraggio la sfida della sostenibilità come una delle più importanti sfide di cambiamento della contemporaneità”.

 



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  1. Roberto

    “In questi anni abbiamo progressivamente innovato il modello di sviluppo rendendo Reggio Emilia una comunità economica competitiva, dotata di servizi di qualità ma capace di affrontare con coraggio la sfida della sostenibilità come una delle più importanti sfide di cambiamento della contemporaneità”.

    BENISSIMO


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