È terminato poco dopo mezzogiorno di sabato 26 aprile, dopo una celebrazione eucaristica di circa due ore, il funerale di papa Francesco, morto lo scorso 21 aprile all’età di 88 anni a Casa Santa Marta, in Vaticano. La liturgia funebre del 266° pontefice della Chiesa cattolica è stata celebrata sul sagrato della basilica di San Pietro, davanti a 50.000 persone presenti in piazza e altre 100.000 che hanno affollato la retrostante via della Conciliazione.
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La liturgia, in latino e più sobria rispetto alle precedenti per volere dello stesso defunto, è stata presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re, il decano del collegio cardinalizio. Impressionanti anche i numeri dell’evento: quasi mille concelebranti (tra cardinali, patriarchi, vescovi, arcivescovi, preti e diaconi), numero che sale a quattromila considerando tutti i sacerdoti presenti, anche quelli non concelebranti.
Nel settore riservato alle autorità erano presenti – tra gli altri – il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, il presidente francese Emmanuel Macron, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Questi ultimi due hanno anche avuto un colloquio di qualche minuto all’interno della basilica di San Pietro, proprio poco prima dell’inizio del funerale.
Al termine della celebrazione, il feretro è stato riportato dentro la basilica di San Pietro: da qui partirà in corteo a passo d’uomo fino alla basilica papale di Santa Maria Maggiore per la tumulazione, come disposto dallo stesso papa Francesco nel suo testamento.
Jorge Mario Bergoglio ha chiesto che la sua tomba “sia preparata nel loculo della navata laterale tra la Cappella Paolina (Cappella della Salus Populi Romani) e la Cappella Sforza”; il sepolcro dovrà essere “nella terra, semplice, senza particolare decoro e con l’unica iscrizione: Franciscus”.
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