La Santa Sede: “Ictus cerebrale”. Reso pubblico il testamento del papa

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La Santa Sede, nella serata di lunedì 21 aprile, ha reso note le cause ufficiali della morte di papa Francesco, deceduto nella mattinata di Pasquetta alle 7.35: ictus cerebrale, seguito da coma e da un collasso cardiocircolatorio irreversibile. Lo ha certificato Andrea Arcangeli, direttore della Direzione di sanità e igiene dello Stato della Città del Vaticano.

I funerali del pontefice sono in programma tra venerdì 25 e domenica 27 aprile, mentre il conclave che dovrà scegliere il successore al soglio pontificio inizierà tra il 5 e il 10 maggio. La tomba del pontefice non sarà in Vaticano ma nella basilica papale di Santa Maria Maggiore, a Roma.

La sala stampa vaticana ha reso pubblico il testamento di papa Francesco, scritto il 29 giugno del 2022 nella residenza papale di Santa Marta, a Roma: “Sentendo che si avvicina il tramonto della mia vita terrena e con viva speranza nella Vita Eterna, desidero esprimere la mia volontà testamentaria solamente per quanto riguarda il luogo della mia sepoltura. La mia vita e il ministero sacerdotale ed episcopale ho sempre affidato alla Madre del Nostro Signore, Maria Santissima. Perciò, chiedo che le mie spoglie mortali riposino aspettando il giorno della risurrezione nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore”.

“Desidero che il mio ultimo viaggio terreno si concluda proprio in questo antichissimo santuario Mariano dove mi recavo per la preghiera all’inizio e al termine di ogni Viaggio Apostolico ad affidare fiduciosamente le mie intenzioni alla Madre Immacolata e ringraziarLa per la docile e materna cura. Chiedo che la mia tomba sia preparata nel loculo della navata laterale tra la Cappella Paolina (Cappella della Salus Populi Romani) e la Cappella Sforza della suddetta Basilica Papale come indicato nell’accluso allegato. Il sepolcro deve essere nella terra; semplice, senza particolare decoro e con l’unica iscrizione: Franciscus”.

“Le spese per la preparazione della mia sepoltura saranno coperte con la somma del benefattore che ho disposto, da trasferire alla Basilica Papale di Santa Maria Maggiore e di cui ho provveduto dare opportune istruzioni a Mons. Rolandas Makrickas, Commissario Straordinario del Capitolo Liberiano. Il Signore dia la meritata ricompensa a coloro che mi hanno voluto bene e continueranno a pregare per me. La sofferenza che si è fatta presente nell’ultima parte della mia vita l’ho offerta al Signore per la pace nel mondo e la fratellanza tra i popoli.



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