A Bologna ristoratori pronti a dare battaglia in tribunale per riaprire i locali e ottenere risarcimenti

ristoratore cucina

La Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) di Confcommercio Ascom Bologna ha deciso di appoggiare l’azione legale contro il governo intentata dai singoli associati “per tutelare il diritto costituzionalmente riconosciuto di lavorare” e puntare alla riapertura dei locali, per ottenere “veri risarcimenti” a fronte delle chiusure imposte dai Dpcm anti Covid-19 e per richiedere un accertamento di costituzionalità degli stessi provvedimenti governativi.

“Noi ristoratori siamo stati costretti a chiudere, ma il governo poi non ha previsto adeguate misure per permetterci di vivere dignitosamente”, ha spiegato il presidente della Federazione ristoranti e trattorie di Fipe Confcommercio Ascom Bologna Vincenzo Vottero, secondo cui i ristori rappresentano soltanto il 7% del fatturato medio dello scorso anno: “Una vera e propria mancetta che ci offende e avvilisce”.

Vottero si è detto ottimista sull’esito dell’azione legale: “Siamo certi avrà successo perché il Cts era stato chiaro: con le dovute misure di contenimento anti Covid-19 i ristoranti sono sicuri. Invece di chiudere tutto, noi abbiamo sempre chiesto che le istituzioni punissero i locali furbetti, tutelando quelli virtuosi. Si è invece scelta la via più facile, quella di chiudere tutto indiscriminatamente”.

Confcommercio Ascom Bologna, attraverso il proprio legale, promuoverà un’azione di appoggio ai ristoratori: “In questo anno difficilissimo siamo stati vicini a tutte le categorie colpite e tante sono state le azioni di sostegno per i nostri soci imprenditori. Per questo motivo abbiamo accolto positivamente l’idea dell’assemblea dei nostri ristoratori di intraprendere un’azione legale contro questi provvedimenti per ottenere veri risarcimenti e la possibilità di riaprire in sicurezza. I nostri associati, infatti, fin dallo scorso marzo si sono mostrati responsabili e attenti nel contenere i contagi da Covid-19. Per questo ci saremmo aspettati da parte delle istituzioni maggiore vicinanza, comprensione e solidarietà. L’Italia e Bologna devono ripartire quanto prima. Noi siamo pronti a farlo rispettando ogni prescrizione normativa”.