Giovedì 22 marzo a Bologna un ragazzo di 16 anni si è tolto la vita buttandosi dal settimo piano del palazzo in cui viveva, alla periferia ovest della città: della vicenda si stanno occupando – in contatto tra loro – la Procura ordinaria (con il pubblico ministero Nicola Scalabrini e il procuratore aggiunto Valter Giovannini, coordinatore per le "fasce deboli" della popolazione) con un fascicolo senza indagati né ipotesi di reato e quella per i minorenni (con la procuratrice Silvia Marzocchi).
"Riteniamo – hanno spiegato le due procure in una nota congiunta – che ogni ipotesi sul bullismo sia al momento prematura". La precisazione è arrivata dopo che il Corriere di Bologna aveva segnalato una frase pubblicata da un amico del 16enne su Instagram: "Maledetti bulli… sarete contenti adesso". Il padre del giovane avrebbe quindi riferito il fatto ai carabinieri.
Amici, compagni e familiari del 16enne sono stati ascoltati dai magistrati: a breve si approfondirà anche il contesto scolastico nel quale è maturato il suicidio, un istituto della provincia di Bologna. Nessun dubbio invece sulle cause di morte, tanto che non è stata prevista l’autopsia sul corpo della vittima. Prima di lanciarsi nel vuoto il 16enne ha lasciato un video di addio: nel saluto ai familiari non ci sarebbero riferimenti a presunti maltrattamenti.
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