Presidenze Parlamento, regge l’accordo: Fico (M5S) alla Camera, Casellati (centrodestra) al Senato

Sabato 24 marzo

Ore 13.30 – Il deputato del Movimento 5 Stelle Roberto Fico è stato eletto come nuovo presidente della Camera con 422 voti, a fronte di un quorum richiesto di 311 voti. Questo il risultato dello spoglio: Fico 422 voti, Giachetti 102 voti, Fraccaro 7 voti, Brunetta 3 voti. 5 i voti dispersi, 60 le schede bianche, 21 quelle nulle. 

"Sono emozionato a rivolgermi a tutti voi e a tutti i cittadini, grazie per la fiducia per l’incarico di alta responsabilità, è un onore che omaggerò con imparzialità", ha detto il neo presidente durante il suo primo discorso: "Desidero innanzitutto rivolgere il saluto mio e di quest’aula al presidente Mattarella, garante degli equilibri e dei valori costituzionali, valori che per essere affermati nella nostra Costituzione hanno richiesto il sacrifico di tanti uomini e tante donne".

Ore 13 – Dopo lo scrutinio della terza votazione, la senatrice di Forza Italia Maria Elisabetta Alberti Casellati è stata eletta con 240 voti come nuova presidente del Senato. È la prima donna a ricoprire il ruolo di seconda carica dello Stato. Valeria Fedeli (Pd) ha incassato 54 voti, mentre le schede bianche sono state 14. Una sola preferenza per Romani, 3 per Calderoli, una per Zanda, 2 per la Segre, una per Gasparri, 2 per la Pinotti. 

"Nell’assumere per vostra volontà questo altissimo incarico voglio inviare un riconoscente saluto al presidente della Repubblica che rappresenta quale capo dello Stato l’unità nazionale", ha spiegato la neo-presidente durante il suo primo intervento: "Servono unità di intenti, pur nella diversità di opinioni e indirizzi, consapevolezza delle difficoltà non disgiunta da ragionevole ottimismo, rispetto reciproco delle forze politiche nel solco delle regole comuni".

Secondo la Casellati "servono consapevolezza delle difficoltà, non disgiunta da ragionevole ottimismo e rispetto reciproco delle forze politiche. Perdonerete l’emozione, ma la scelta comune che avete compiuto di eleggere per la prima volta una donna alla presidenza di questa assemblea rappresenta per me una responsabilità che non posso celare dietro preamboli di circostanza. Per me è un onore ed è anche una responsabilità nei confronti di tutte le donne italiane, anche per quelle che hanno rappresentato l’anima della lotta di Liberazione e che sono qui oggi magistralmente rappresentate da Liliana Segre".

Ore 9 – Dopo il caos delle prime votazioni di venerdì 23 marzo, un vertice tra i leader a Palazzo Grazioli ha riportato la pace nel centrodestra, che ha trovato un nuovo accordo per la presidenza delle Camere proponendo il nome della senatrice di Forza Italia Maria Elisabetta Casellati per il Senato e – dopo aver bocciato quello di Fraccaro proposto dal Movimento 5 Stelle per la Camera – dicendosi disponibili a votare il pentastellato Roberto Fico come terza carica dello Stato.

"I leader del centrodestra confermano che le intese intercorse in questa fase non sono prodromiche alla formazione del governo e che non avranno nessuna influenza sul percorso istituzionale successivo per il quale l’indicazione spetterà al presidente della Repubblica. Confermano che in ogni caso vi è l’impegno di tutte le forze politiche del centrodestra a non ricercare accordi individuali per la formazione del governo", si legge in una nota congiunta di Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia.

Soddisfatta dunque anche la Lega Nord, che nella giornata di ieri aveva operato uno strappo puntando unilateralmente sul nome della deputata di Forza Italia Anna Maria Bernini (poi autoritiratasi dalla corsa) per la presidenza di Montecitorio 

L’accordo nella coalizione di centrodestra è stato ben accolto anche da parte del Movimento 5 Stelle: "Abbiamo proposto Riccardo Fraccaro. Loro hanno posto un veto su Fraccaro e lui ha deciso di fare un passo indietro per il bene del movimento. Con lui abbiamo tutti un debito", ha spiegato il leader M5S Luigi Di Maio durante l’assemblea dei gruppi di Camera e Senato dei pentastellati. "Ho sentito Salvini, ha detto che la Camera andrà al Movimento: noi votiamo il loro candidato e loro il nostro".

Dopo le tre di venerdì 23 marzo, la quarta votazione per eleggere il presidente della Camera vedrà abbassarsi il quorum alla maggioranza assoluta dei voti, contando anche le schede bianche.