“Zona gialla? La differenza la fa il vaccino”

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“Possibile il passaggio in zona gialla (forse dal 27 dicembre) dell’Emilia-Romagna, occorre però tener presente che l’unica modifica sensibile rispetto alla zona bianca è il ritorno dell’obbligo della mascherina all’aperto, comunque obbligatoria anche in zona bianca in caso di assembramento, come ha confermato l’ultimo provvedimento del Governo che proroga al 31 marzo lo stato d’emergenza. Una decisione coerente con la nuova ondata che si registra in Europa; i numeri sono in aumento anche in Italia, ma qui la situazione è migliore rispetto a quasi tutti gli altri Paesi e i ricoveri nelle terapie intensive sono 816 contro i 3.700 di un anno fa. A fare la differenza sono e saranno i vaccini: solo con il vaccino si può tornare alla vita normale”.

È quanto ha affermato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli nella consueta comunicazione al Consiglio comunale sull’andamento dell’emergenza sanitaria dove ha ricordato con le novità normative nazionali “per fronteggiare i contagi e garantire un proseguimento normale della stagione autunnale e invernale, sia a livello sociale sia economico”. Il sindaco ha quindi detto che “nel complesso tutte le anticipazioni politiche sul decreto del Governo sono state confermate” e ha sottolineato la proroga al 31 marzo anche del Super Green pass in zona bianca: significa che resteranno precluse ai non vaccinati attività come i ristoranti al chiuso, i cinema, le discoteche, gli stadi.

A proposito di vaccinazioni, Muzzarelli ha ricordato anche l’obbligo scattato il 15 dicembre per militari e forze di polizia, così come per personale scolastico e del soccorso pubblico. “Dopo la sofferenza della Dad – ha osservato – c’è stata una grande dimostrazione di serietà da parte di tutto il mondo della scuola che ha risposto con grandissima responsabilità all’appello alla sicurezza: oltre il 90% centro degli insegnanti sono vaccinati e, contando quelli guariti, è oltre il 95% la percentuale totale degli immunizzati”. I ragazzi più grandi sono per oltre l’85% vaccinati, e i ragazzi fra i 12 e i 16 anni sono vaccinati oltre il 70-72%. A Modena città sono otto attualmente le classi in quarantena, tutte con alunni piccoli (dai 3 ai 7 anni), cioè popolazione fino a ieri non vaccinabile. Infatti, in questo momento la diffusione del Covid nella fascia di età pediatrica è rilevante: la fascia 5-11 anni è quella che mostra l’incremento maggiore, l’incidenza cumulativa stimata è di 200 casi ogni 100mila bambini sui 7 giorni.

Il sindaco ha quindi sottolineato l’importanza di aver esteso la campagna vaccinale ai bambini da 5 a 11 anni con molte prenotazioni già registrate. “Il vaccino è sicuro e tutela i bambini. Con il vaccino si può tornare alla vita normale, permettere a un bambino di andare a scuola tranquillamente, di fare sport e di frequentare gli amici in tranquillità. Lo dico con assoluta convinzione: fidiamoci dei nostri pediatri – ha continuato – non delle sciocchezze che spesso si leggono sui social. Da papà io l’ho fatto e in famiglia ci siamo comportati di conseguenza”.

A Modena e provincia le dosi di vaccino anti Covid complessivamente inoculate finora sono 1.238.892, 145.117 le dosi booster, “a dimostrazione che gli italiani hanno risposto agli appelli e solo una minoranza nel Paese non ha avuto fiducia nella scienza”.

Alla data del 15 dicembre i casi in provincia di Modena da inizio epidemia sono 78.784, 1.854 i deceduti, 73.606 i guariti, 3.324 hanno la malattia in corso (di cui 126 ricoverati in ospedale. Per quanto riguarda il territorio comunale di Modena, i casi da inizio epidemia sono stati 20.798, di cui 547 deceduti, 19.646 guariti e 605 con malattia. Il 15 dicembre i pazienti Covid nei nosocomi della nostra provincia erano 126 contro i 67 di 15 giorni prima. “Senza dubbio non è una buona notizia, ma la nostra sanità pubblica è in grado di reggere questi numeri”, ha ribadito il sindaco ringraziando medici, infermieri, tecnici ed operatori di tutto il comparto da 20 mesi in prima linea.

Infine, sul fronte economico, il sindaco ha evidenziato che “la bolla negativa sul costo delle materie prime rappresenta il principale ostacolo per l’uscita piena dalla recessione dettata dalla pandemia. È una criticità forte che colpisce tutti: famiglie, imprese, terzo settore e anche gli Enti Locali che devono garantire più servizi e più aiuti gestionali sugli immobili pubblici”. Ricordando la conferma dello stanziamento del Governo di 3,8 miliardi per far fronte al rincaro delle bollette di luce e gas nel primo trimestre 2022, non ha escluso che possano esserci altri soldi su questo fronte dalla Legge di Bilancio che, al momento, è ferma al Senato con circa 500 emendamenti segnalati. “Tra questi ce ne sono qualche decina che Anci ha caldamente: facciamo il tifo perché almeno una parte venga accolta e dia sollievo alla spesa corrente degli Enti Locali che stanno chiudendo i bilanci previsionali 2022-2024”, ha concluso il sindaco.