Telecomunicazioni. Lisei (Fdi): “Intervenire affinché i canali Rai siano visibili da tutti”

Marco Lisei

Il consigliere interroga la giunta per segnalare le difficoltà di ricezione in Emilia-Romagna e chiedere di adottare soluzioni fra cui lo stanziamento di risorse per l’acquisto delle apparecchiature

Problemi di ricezione dei canali Rai: con una interrogazione il consigliere Marco Lisei (Fratelli d’Italia) chiede alla giunta “di intervenire affinché tutti i cittadini dell’Emilia-Romagna possano seguire la programmazione televisiva pubblica, nazionale e locale, valutando lo stanziamento di risorse, da affiancare a quelle statali, per le famiglie affinché possano dotarsi di apparecchi o decoder”.

“Il 15 ottobre 2021 -ha ricordato Lisei- l’Italia ha avviato la prima fase del passaggio alla seconda generazione di digitale terrestre, al fine di attuare una direttiva UE per liberare spazio sulla banda dei 700 Mhz necessaria per il funzionamento della rete 5G. Il passaggio a questo nuovo standard tecnologico richiede un adeguamento degli apparati di trasmissione da parte di tutte le emittenti radio-televisive, ma anche di tutti gli apparecchi che le famiglie italiane hanno nelle loro case, costringendo a sostituire apparecchi televisivi funzionanti ma non compatibili o ad acquistare dei decoder”.

“Un ulteriore problema che molti cittadini emiliano-romagnoli stanno lamentando -ha spiegato il consigliere- riguarda la debolezza, se non la totale assenza, del segnale dei canali Rai, che li costringe all’acquisto e all’installazione di antenne aggiuntive da affiancare a quella già presente sui propri tetti. Risulta, inoltre, che anche per gli utenti in grado di vedere i canali Rai, il canale Rai 3 dell’Emilia-Romagna non sia disponibile al canale 3 dei propri televisori sostituito da quello del Veneto, ma si trovi tra quelli memorizzati oltre il canale 100. Trattandosi di canali della TV pubblica per i quali i cittadini versano annualmente il canone, non è accettabile che vi siano questi disservizi e non si può pensare che la popolazione della nostra regione sostenga costi aggiuntivi per poter accedere a un servizio pubblico”.