Tangentopoli, il Movimento sociale italiano mai toccato dalle inchieste

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Scrive Marco Eboli, portavoce di Fratelli d’Italia nel comune di Reggio Emilia: “Sono trascorsi trent’anni dall’inchiesta giudiziaria denominata Tangentopoli e noto che molti mezzi di informazione stanno proponendo una versione dei fatti non corrispondente pienamente alla verità politica, prima che giudiziaria. Da quella inchiesta furono spazzati via i partiti di governo della Prima Repubblica, Dc e Psi in primis, scalfito il Pci, che si era trasformato in Pds, tutti accusati di aver incassato tangenti.

Il sistema era crollato sotto la spinta delle inchieste giudiziarie, non tutte confermate alla prova del giudizio finale dei tribunali, ma il sistema si reggeva sul potere binario e speculare di Dc, Psi da una parte, Pci-Pds dall’altro. I primi prendevano tangenti dalle imprese, il secondo da un sistema complesso che vedeva, in qualità di datore di denaro, il sistema cooperativo rosso.

La versione che in questi giorni, giornali e televisioni ed ex protagonisti della Prima Repubblica vogliono affermare, è che tutti erano corrotti.

Falso: del sistema ne era fuori e non fu quindi toccato da nessuna inchiesta il Movimento sociale italiano. Voler cancellare questo fatto, con un colpo di spugna alla memoria, serve, in questo particolare momento politico, a sminuire il ruolo della destra, unica opposizione allora, unica opposizione oggi con Fratelli d’Italia.

Non a caso, negli anni scorsi, Giorgia Meloni ha voluto rifare un manifesto di Almirante con il medesimo slogan “Noi possiamo guardarti negli occhi”, che sintetizza il modo onesto e trasparente di intendere e vivere la politica.

Non è affatto vero quindi, come in questi giorni ho sentito dire da ex ministri democristiani o socialisti che le tangenti erano l’unico modo per finanziare la politica. Il Msi si finanziava con i contributi degli iscritti e degli eletti, oggi Fdi è il partito che più di tutti riceve contributi volontari con il cinque per mille.

La differenza, ieri come oggi, è che c’è chi del potere ne fa uno strumento per vantaggi di parte, e chi, come Fdi un servizio ai cittadini al fine di perseguire un cambiamento politico”.