Questa città e questa regione non dimenticano. E martedì saremo in piazza per onorare la memoria delle 85 vittime e ricordare gli oltre 200 feriti di una strage tra le più efferate della storia repubblicana.
Stringendoci ai familiari nella condivisione di un dolore che il passare degli anni non attenua. Un ricordo che vuole anche essere testimonianza di un impegno a difesa di quei valori di democrazia, giustizia e legalità che proprio quella strage puntava a sovvertire. Oggi più che mai, dopo una sentenza che pochi mesi fa ha fatto luce sul contesto eversivo in cui è maturata e sui mandanti, mettendo nero su bianco ruoli, responsabilità, depistaggi, connivenze”.
Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, in vista delle commemorazioni del 42/o anniversario della strage alla Stazione di Bologna del 2 agosto 1980.
“Verità e giustizia. Se è stato fatto un ulteriore, importante passo in questa direzione lo dobbiamo all’impegno rigoroso di magistrati e uomini dello Stato, insieme alla tenacia e alla fermezza dell’Associazione dei familiari delle vittime che in questi anni non sono mai venute meno. A partire dal lavoro prezioso sugli atti e i documenti processuali, alla cui digitalizzazione abbiamo contribuito come Regione proprio collaborando con l’Associazione dei familiari e il presidente Paolo Bolognesi: a loro va il nostro grazie e la nostra riconoscenza. Nostra, di tutta la comunità regionale e del Paese. Quarantadue anni fa Bologna e l’Italia furono colpite al cuore, ma le istituzioni e i cittadini hanno saputo rispondere con fermezza, solidarietà e unità. Nel nome di quei valori fondamentali che sono alla base del nostri vivere civile e che tutti insieme vogliamo riaffermare e trasmettere come eredità alle nuove generazioni”, aggiunge Bonaccini.
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