Il legale Andrea Cecchieri dell’Avvocatura dello Stato, nella memoria presentata dal collegio di parte civile nel nuovo processo per la strage del 2 agosto 1980 alla stazione ferroviaria di Bologna, che vede imputato l’ex militante di Avanguardia Nazionale Paolo Bellini, considerato dagli inquirenti uno degli esecutori materiali dell’attentato, ha scritto che anche lo stesso Bellini – in caso di condanna – dovrebbe contribuire in solido con i tre ex militanti dei Nar (Nuclei armati rivoluzionari) già condannati in via definitiva (Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini) al pagamento della somma complessiva di 2.134.273.007,02 euro di risarcimento stabilita con sentenza passata in giudicato dal tribunale civile di Bologna nel 2014.
Il risarcimento danni andrebbe a favore della presidenza del Consiglio dei ministri, del Ministero dell’interno e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che si sono costituiti parte civile nel nuovo processo su quello che rappresenta ancora oggi il più grave atto terroristico avvenuto in Italia nel secondo dopoguerra: quella mattina, alle 10.25, l’esplosione di una bomba in una sala d’aspetto della stazione causò 85 vittime e il ferimento di altre 200 persone.
Cecchieri, inoltre, ha chiesto che venga concessa a favore delle amministrazioni dello Stato costituitesi parti civili una provvisionale esecutiva a carico di Bellini pari a 59.972.861,31 euro.
Per quanto riguarda gli altri due imputati, ovvero l’ex carabiniere Piergiorgio Segatel, accusato di depistaggio, e Domenico Catracchia, amministratore di condominio di immobili in via Gradoli a Roma, che secondo i magistrati sarebbe responsabile di aver reso false informazioni al pubblico ministero dell’inchiesta per sviare le indagini, la richiesta dell’Avvocatura dello Stato è quella di condannarli “alla pena di giustizia e al risarcimento di tutti i danni morali e patrimoniali arrecati alle amministrazioni dello Stato costituitesi parti civili, con liquidazione in separata sede”.
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