Sindaci a vita nei piccoli comuni, terzo mandato da 5 a 15mila abitanti

Stefano Bonaccini elezioni 2022 scheda gialla

Via libera – almeno in teoria – ai “sindaci a vita” nei comuni con meno di 5mila abitanti e al terzo mandato per quelli tra 5.000 e 15.000 abitanti. Solo le novità del decreto legge varato oggi dal Consiglio dei ministri che ha anche dato il via libera al Dl Elezioni con “disposizioni urgenti per le consultazioni elettorali dell’anno 2024 e in materia di revisione delle anagrafi della popolazione residente e di determinazione della popolazione legale”. Confermato il cosiddetto Election Day, che accorpa la data delle elezioni europee, del  primo turno delle amministrative e delle regionali in Piemonte, Basilicata e Umbria all’8 e 9 giugno 2024.

Sono circa 150 – in Emilia-Romagna – i comuni sotto i 5.000 abitanti e dunque teoricamente interessati al “sindaco a vita”. Solo per citarne alcuni, Castel Guelfo di Bologna, Monghidoro, Porretta Terme e San Benedetto Val di Sambro nel Bolognese; Baiso, Canossa, Carpineti e Casina nel Reggiano; Bastiglia, Marano sul Panaro, Prignano sul Secchia e Zocca nel Modenese; Berceto, Lesignano de’ Bagni e Soragna nel Parmense; Bobbio e Cortemaggiore nel Piacentino; Goro e Mirabello di Ferrara.

Terzo mandato possibile invece a Rubiera, Bibbiano, Guastalla, Gualtieri e Castelnovo Monti in provincia di Reggio; Spilamberto e Castelnuovo Rangone in quella di Modena; Anzola Emilia, Argelato e Ozzano nel Bolognese, Langhirano e Noceto nel Parmense,  Poggio Renatico nel Ferrarese.

“E’ il coronamento di un’altra storica battaglia della Lega, nell’interesse dei territori e dei cittadini”, è stato il commento del ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie,Roberto Calderoli, al termine del Cdm. Soddisfatta anche l’Anci, l’assizione dei Comuni italiani che parla di  “vittoria democratica”.

“La norma che estende il numero dei mandati dei Comuni fino a 15 mila abitanti e toglie ogni limite ai Comuni sotto i 5 mila è un passo avanti molto importante – ha commentato il presidente dell’Anci, Antonio Decaro  – Finalmente viene data una risposta positiva alla richiesta che da anni viene da tutti i sindaci e si sana, almeno in parte, un vulnus democratico che abbiamo sempre giudicato gravissimo – aggiunge Decaro – a questo punto diventa inevitabile andare fino in fondo, estendendo il numero dei mandati anche per i sindaci dei Comuni sopra ai 15 mila abitanti. Una volta chiarito che soltanto gli elettori devono avere il diritto di giudicare se i propri sindaci devono essere confermati o mandati a casa, una disparità di trattamento nei confronti di soli 730 comuni più grandi, sul totale dei 7896 comuni italiani, appare davvero incomprensibile, e probabilmente anticostituzionale”.

 

 



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